Al via oggi gli incontri promossi dalla Pastorale giovanile nelle diverse zone in cui è suddivisa la Diocesi di Asti.
Aperti ai ragazzi della fascia post Cresima e frequentanti le scuole superiori, saranno incentrati sulla figura di Carlo Acutis, lo studente milanese stroncato nel 2006, a soli 15 anni, da una leucemia fulminante. Dichiarato Venerabile da Papa Francesco nel 2018, è stato proclamato Beato lo scorso ottobre ad Assisi. Il vescovo Marco Prastaro, infatti, ha ricevuto nelle scorse settimane, dalla famiglia Acutis, una reliquia del Beato che verrà esposta ad ogni incontro.
Questo il calendario: i giovani della città si riuniranno oggi alle 16.30 nella parrocchia San Giovanni Bosco; parteciperà anche il vescovo Marco Prastaro che presiederà la messa. Seguiranno i coetanei delle seguenti zone: Ovest (il 21 febbraio presso la parrocchia San Martino di Villanova); Nord (il 14 marzo presso la parrocchia Ss. Lorenzo e Paolo di Camerano Casasco); Est (l’11 aprile presso la parrocchia Ss. Nicolao e Stefano a Rocchetta Tanaro); Sud (il 9 maggio presso la parrocchia Nostra Donna di Loreto a Costigliole). Gli orari saranno indicati prossimamente dalla Pastorale giovanile.
Il programma è fisso e prevede, dopo il ritrovo, la celebrazione della messa e la venerazione della reliquia, seguita da un momento preparato dai giovani della parrocchia ospitante.
La figura del Beato Carlo Acutis
In ogni caso si tratteggerà la figura di Carlo Acutis. Si tratta del primo “millennial” a essere beatificato. Un giovane che frequentava la scuola e gli amici ed era molto appassionato di informatica, per la quale era molto portato. E che dal suo profilo Facebook dava testimonianza della sua profonda fede. Da lì raccontava di sentire la presenza di Gesù «come un amico e una persona viva».
Infatti non mancava mai alla messa quotidiana, in occasione della quale faceva sempre la Comunione e dedicava un momento all’adorazione. Inoltre, nel tempo libero, andava a prestare conforto ai senzatetto di Milano.
Come ha confidato la mamma, Antonia Salzano, al vescovo Prastaro, oltre che per le origini piemontesi della famiglia Carlo era legato ad Asti perché amava molto la chiesa di San Secondo, che aveva visitato più volte, e in quanto si era interessato ai due miracoli eucaristici avvenuti in città secoli fa mentre si occupava della mostra che ha realizzato sul tema. Intitolata “Segni”, sta ora girando tutti i santuari del mondo.