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Cardo gobbo di Nizza
Attualità

Il cardo gobbo di Nizza Monferrato è stato protagonista alla Fiera del Tartufo di Alba

Gli era infatti dedicata una intera giornata, nella cornice del Castello di Roddi. Qui grandi chef hanno preparato piatti in cui il prodotto principe nicese era ingrediente decisivo

Il “cardo gobbo” di Nizza Monferrato è stato tra i protagonisti della Fiera del Tartufo Bianco di Alba. Gli era infatti dedicata una intera giornata, nella cornice del Castello di Roddi. Qui grandi chef hanno preparato piatti in cui il prodotto principe nicese era ingrediente decisivo, con la presenza in videoconferenza di un gruppo di giornalisti internazionali. Ad accompagnare i prodotti era presente un produttore, il giovane agricoltore Lorenzo Agatiello. Racconta Pier Carlo Albertazzi, direttore del Consorzio di Tutela del Cardo Gobbo di Nizza Monferrato: «È stata una gran bella giornata e un ottimo momento di risalto per il cardo gobbo. Una decina gli chef presenti, in due sessioni, mattutina e pomeridiana. Tra i piatti scelti, le tagliatelle al cardo gobbo e il gelato al cardo gobbo».

Intervista ad Agatiello

Agatiello è stato inoltre intervistato dal vivo: «Sono emerse domande interessanti per Lorenzo, che si è dimostrato più che all’altezza di essere l’ambasciatore del Cardo Gobbo. Il filmato verrà pubblicato sulla pagina della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba». Albertazzi ringrazia per l’ATL Langhe Monferrato e Roero per la collaborazione, nonché l’amministrazione comunale per il supporto al consorzio. Racconta Marco Lovisolo, assessore alla promozione: «Tutto nasce da un contatto da parte di Mauro Carbone, alla guida dell’ATL, con cui collaboriamo stabilmente. Dalla richiesta di un prodotto del territorio all’indicazione del Cardo Gobbo, il passaggio è stato immediato». L’Assessore si dice felice che continui questo tipo di sinergie anche nel momento anomalo: «Dal punto di vista della promozione del territorio non ci siamo mai fermati, e con noi non l’hanno fatto l’Enoteca di Nizza e il Consorzio del Cardo Gobbo. Pensiamo sia l’approccio migliore».

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