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Il caso della metodologia Bimbisvegli approda in Parlamento

Oggi l’on. Federico Fornaro (LeU) presenterà un’interrogazione scritta sulla vicenda al Ministro Patrizio Bianchi

La vicenda che ha visto al centro, negli ultimi mesi, la metodologia didattica Bimbisvegli approda in Parlamento. Oggi (mercoledì), nell’ambito del cosiddetto question time alla Camera dei Deputati, l’on. Federico Fornaro, capogruppo LeU, presenterà una interrogazione scritta con risposta immediata al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi relativa al metodo promosso dal maestro Giampiero Monaca e alcuni colleghi alla scuola primaria Donna di Serravalle dall’anno scolastico 2017/2018. Prevista la diretta su Rai Tre dalle 15 alle 16.
L’on. Fornaro, dopo diverse considerazioni in premessa, chiederà al Ministro Bianchi «se non ritenga utile adottare le iniziative di competenza per salvaguardare il metodo “Bimbisvegli” inserendolo tra le realtà di valorizzazione delle avanguardie educative e pedagogiche della scuola italiana, restituendo all’offerta “Bimbisvegli” l’integrità che permetterebbe l’attuazione trasversale di questo approccio su tutte le classi».

La vicenda

La metodologia “Bimbisvegli” è basata su alcuni pilastri. Tra questi, come ha sottolineato più volte Monaca, la  «didattica esperienziale integrata all’aperto nel bosco vicino alla scuola; l’affiancamento didattico in classe da parte dei migranti ospitati a Serravalle tramite Agathon, per smitizzare il fatto che rappresentano solo forza lavoro; l’adozione di libri di testo differenziati all’interno di ogni classe, utile ad abituare i bambini al pensiero critico e alla ricerca di dati e contenuti».
Nei mesi scorsi è stata al centro di una massiccia mobilitazione in sua difesa da parte del maestro Monaca e di numerose famiglie, che la consideravano «messa in discussione» dalla dirigenza del V circolo didattico. Arrivando a chiedere al Ministero dell’Istruzione di valutare se potesse «essere inserita tra le tante realtà di sperimentazione e di valorizzazione delle avanguardie educative e pedagogiche della scuola italiana».

L’ispezione

L’ispezione è stata eseguita lo scorso luglio dall’Ufficio scolastico regionale, stabilendo che Bimbisvegli è una «strategia didattica attiva e motivante che sollecita i percorsi di apprendimento anche in setting informali e in attività di outdoor, non in contrasto con l’ordinamento vigente».
E mentre Monaca aveva commentato la notizia con un discreto ottimismo, sottolineando che «Bimbisvegli è scuola», la dirigente Graziella Ventimiglia aveva posto l’accento sul fatto che «non è un progetto validato dal Ministero, ma una metodologia, una modalità didattica del maestro Monaca. Quindi non è un progetto di circolo né di istituto, ma un modo di insegnare che il maestro può comunque continuare ad applicare nelle sue classi».
Tuttavia, di fronte al fatto che avrebbe dovuto applicare il metodo con varie limitazioni, introdotte per diverse ragioni e approvate dal collegio docenti del Circolo, il maestro Monaca ha deciso di chiedere aspettativa fino alla fine dell’anno scolastico, ripromettendosi di continuare ad applicare la metodologia come volontario dell’associazione Bimbisvegli in orario pomeridiano, al di fuori della scuola.

Nella foto, il maestro Monaca e alcuni alunni della scuola in occasione di un presidio a difesa della metodologia

 

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