Cerca
Close this search box.
Maurizio Rasero
Attualità
Pandemia

«Il ceto che ha fatto la fortuna di Asti oggi è a rischio»

Parole di estrema preoccupazione del sindaco per gli effetti delle chiusure sui piccoli negozi

«C’è il rischio concreto di rimanere rossi fino al 19 aprile. Questa è una situazione gravissima che colpisce alcune categorie: immagino gli ambulanti, i commercianti, immagino tanta gente che non si spiega più, e non riesce più a giustificare, il perché non possa lavorare, non possa portare a casa il pane per mantenere la propria famiglia, ma anche per non vedere vanificati anni di sacrifici con il rischio di non aprire più l’attività quando ci sono esempi inspiegabili: non possiamo cambiare regione però c’è gente che prende l’aereo e va a Tenerife a farsi sette giorni al caldo». Parole del sindaco Maurizio Rasero che nell’ultimo messaggio agli astigiani, su Facebook, non ha nascosto un’evidente insofferenza rispetto al perdurare delle chiusure antiCovid e anche molto timore per quello che succederà quando l’emergenza sanitaria diventerà principalmente economica.

Ma nonostante siano passati quasi quattordici mesi dall’inizio della pandemia, ci sono astigiani che continuano a fregarsene delle regole e, nonostante la zona rossa, a uscire senza urgenze particolari, creando pericolosi assembramenti con tutti i rischi ormai noti.

«Nei parchi ci sono scene raccapriccianti – spiega Rasero – che non si giustificano: mamme che tolgono i nastri che abbiamo messo intorno alle giostrine per farci andare i propri bambini. Se ci sono quei nastri, probabilmente un motivo ci sarà; quindi si può andare nei parchi, si può girare, si sta all’aria aperta, ma non si può andare sulle giostrine perché ci vanno più bambini contemporaneamente che di solito toccano e non c’è tempo di disinfettare. E dove ci sono tanti bambini magari ci sono anche tante mamme, lì vicino, che fanno comunella».

La polemica sulle nuove aperture

Il sindaco Rasero si è anche soffermato sulle recenti inaugurazioni dei negozi Decathlon e Max Factory in corso Alessandria, nel polo commerciale Carrera.

«Molti hanno segnalato che mentre le attività sono chiuse il sindaco va a inaugurarne altre: Decathlon è aperto perché vende articoli sportivi che la norma consente di vendere, poi sta all’intelligenza della gente non andarci a centinaia, come successo in questi giorni, lungo corso Alessandria. Max Factory è invece una superficie di media grandezza e ha alcuni articoli che si possono vendere e che consentono a questa attività di rimanere aperta».

Troppa gente in giro senza alcun motivo

Ma sono le persone, tante, che continuano a girare senza motivi urgenti ad aver destato sgomento e incredulità da parte del primo cittadino.

«Grazie a controlli della polizia municipale effettuati nei pressi di questi nuove grandi strutture, o di quelle aperte da tempo, abbiamo saputo che, sovente, escono persone che non hanno comprato niente. Abbiamo centinaia di concittadini che probabilmente, non sapendo come impegnare il tempo in queste giornate e senza pensare che c’è un Covid in giro non ancora sconfitto, non trovano nulla di meglio da fare che andare nel nuovo negozio, anche solo per vedere, senza aver bisogno di acquistare niente. È tutto un loro dritto, ci mancherebbe, però cerchiamo fra tutti di ragionare e di fare delle scelte intelligenti. Quel negozio è aperto, rimarrà aperto e quindi avremo tutto il tempo per andare a vedere quello che vende. Non perderemo degli affari perché in questo momento non stanno regalando la merce».

«Si è scelto di sacrificarei piccoli negozi»

Ed è nuovamente ai piccoli negozi che Rasero ha portato la sua vicinanza, «negozi nei quali entrano uno, due o al massimo cinque clienti al giorno, che passano giornate a corrispettivi zero, i cui esercenti sono comunque al lavoro per mettere a posto, per sistemare, sperando che il cliente arrivi il giorno dopo. Quella classe sociale, – sottolinea il sindaco – quel ceto medio è stato probabilmente scelto come il ceto da sacrificare in questa avventura perché altrimenti non si spiegherebbero tante situazioni. Io sono veramente molto dispiaciuto – continua Rasero – perché vivo anche sulla mia pelle questa situazione e ho molti amici che non sanno cosa sarà del loro futuro. Chi ha fatto la fortuna di questa città rischia di essere fortemente compromesso».

Per questo motivo il sindaco ha voluto lanciare l’ennesimo appello ai cittadini di Asti: «Dobbiamo mettere tutti la testa sul collo e cercare di evitare quei comportamenti, come quelli che citavo prima, tipo andare al supermercato tanto per vedere che è aperto o uscire senza comprare niente, perché tanto non ci serviva nulla. Ecco, questi comportamenti consentono al virus di diffondersi».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale