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Il Comune di Nizza dice “no”alla tassa di soggiorno
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Il Comune di Nizza dice “no”
alla tassa di soggiorno

Nizza non intende inserire, tra le sue imposte, la "tassa di soggiorno". Lo ribadisce il sindaco Flavio Pesce: «Abbiamo deciso di evitarne l'applicazione, sebbene l'importo che

Nizza non intende inserire, tra le sue imposte, la "tassa di soggiorno". Lo ribadisce il sindaco Flavio Pesce: «Abbiamo deciso di evitarne l'applicazione, sebbene l'importo che andrebbe a gravare sui turisti sarebbe molto basso, nell'ordine dei 2 euro a pernottamento per chi dorme presso bed and breakfast, strutture agrituristiche o alberghi cittadini. Abbiamo inoltre stimato che l'applicazione dell'imposta porterebbe nelle casse comunali circa 20 mila euro in più annui». Il primo cittadino nicese spiega il motivo della decisione: «Nizza è in una delle "core zone" dell'area appena divenuta sito Unesco e ha alle porte, per l'anno nuovo, due grandi eventi come il bicentenario di Don Bosco e l'Expo Milano 2015. Crediamo sarebbe stato un segnale dissonante per un territorio che ambisce a promuoversi dal punto di vista turistico e favorire il lavoro di chi si occupa di accoglienza».

Il bilancio di previsione del Comune dell'anno in corso pareggia, per la parte corrente, a 7 milioni 633 mila euro. Di questi, 786 mila euro vengono accantonati, vedi alla voce "patto di stabilità". Chiarisce Pesce: «Sono risorse che per scelta "dall'alto" non possiamo spendere, ma vengono innocuizzate e calcolate come contributo degli enti locali al risanamento del bilancio dello Stato». Tra le entrate ci sono quelle per gli oneri di urbanizzazione: previsto un incasso di 250 mila euro, al 30 giugno già raggiunti i 160 mila. Per la Tasi, l'aliquota è stata fissata al 2,25%, prevedendo però alcuni sgravi, come specifica il Sindaco: «Anche chi affitta deve contribuire alla Tasi, ma la pagheranno solo i residenti in abitazioni della classe più alta, ovvero di particolare prestigio».

Prosegue nel frattempo l'opera di recupero delle somme non pagate da parte di cittadini poco diligenti: «L'importo totale è di 135 mila euro, riguardante imposte e oneri non versati. In questi giorni abbiamo inviato le raccomandate a circa 480 entità, famiglie oppure attività, che non hanno saldato quando spettava loro. Agli inadempienti ci limitiamo a richiedere, come extra, gli interessi per il ritardato pagamento». Alle voci "uscite" il bilancio riporta 2 milioni e 335 mila euro come spese per il personale, consistente in 65 unità di cui 64 a tempo indeterminato e una a tempo determinato (inserviente dell'asilo nido). Il costo dello smaltimento dei rifiuti è di 1 milione 697 mila euro, in base a cui è stata determinata la tariffa, mentre l'asilo costa alle casse comunali 245 mila euro, coprendo il 37% della domanda. Le spese per l'assistenza sociale con fondi propri, in cui è compreso il personale dedicato, sono di 335 mila euro.

Fulvio Gatti

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