Un intervento appassionato e privo di rigidità istituzionali quello che il Prefetto di Asti, dottor Claudio Ventrice, oggi ha offerto ai sindaci della provincia, le autorità, le rappresentanze delle forze dell’ordine e ai cittadini che sono affluiti in piazza San Secondo per dare significato e memoria alla festa della Repubblica.
Un discorso che ha apertamento stupito per la sua freschezza ma nel quale, chi ha seguito l’operato del Prefetto nell’ultimo anno, si è ritrovato lo stile dell’operato di questo Prefetto, ad un anno esatto dal suo insediamento astigiano.
Un Prefetto che ha voluto incontrare tutti i 117 sindaci della provincia di Asti, con riunioni sul territorio, per gruppi di Comuni. A tutti ha detto una cosa sola: «Siete degli eroi. Perchè con le scarse risorse a disposizione sapete far funzionare i vostri comuni con impegno e sacrificio». E proprio per questo, vista la polverizzazione di piccoli amministrazioni comunali, ha ricordato l’istituzione di un gruppo di lavoro in Prefettura che aiuta concretamente i sindaci ad inserire i dati in piattaforma per i contributi Pnrr, per rimediare alla penuria di personale comunale. «Perchè – ha detto il dottor Ventrice – non dobbiamo restituire un solo centesimo all’Europa. Questo è un’opportunità di sviluppo e deve riguardare tutti, i grandi comuni come i piccoli».
Perchè, ha ribadito il Prefetto, «E’ vero che noi siamo la massima autorità del Governo sul territorio ma per essere al servizio dei cittadini, non per restare chiusi nei nostri palazzi. Per questo la comunità astigiana deve sapere che io sarò sempre a disposizione per raccogliere problemi e provare a trovare soluzioni. Mi pongo come “faro” delle amministrazioni locali in una figura di Prefetto moderno nella quale credo profondamente».
Ha poi fatto una carrellata degli interventi coordinati dal Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica: dallo sgombero dei due condomini di corso Casale occupati abusivamente alle operazioni di controllo straordinario della zona della stazione ferroviaria e di corso Matteotti. Dall’intensificazione della vigilanza sui roghi al campo rom alla task force per riportare attenzione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Dalla soluzione per i richiedenti asilo che bivaccavano d’inverno sui gradini della Questura alla grande esercitazione di Protezione Civile di ottobre. Passando per l’organizzazione complessa della visita del Santo Padre al monitoraggio di luoghi e terreni abbandonati che possono essere scelti come location di rave party.
Con una nota amara su un problema di cui è stato investito ma per il quale non vi è stata la soluzione sperata da tutti: la chiusura della Casa di Riposo Città di Asti.
La cerimonia, condotta dall’attore Aldo Delaude, ha visto anche la partecipazione degli Ambasciatori per lo Sport della Città di Asti e la consegna del tricolore, per l’alzabandiera, da parte del pittore Filippo Pinsoglio.
E si era aperta con un riconoscimento ufficiale alle 21 Madri Costituenti elette all’Assemblea Costituite del 2 giugno 1946. La Festa della Repubblica si è svolta proprio a pochi passi dai portici di piazza San Secondo ad esse intitolati l’anno scorso per ricordare il loro contributo nell’introduzione, nella Costituzione Italiana, di prinicpi di pari dignità sociale e l’uguglianza di tutti i cittadini davanti alla legge con articoli importanti sul diritto di famiglia ancora attuali oggi.
Presenti anche gli studenti della 4D del Liceo Artistico Benedetto Alfieri, indirizzo Design che hanno realizzato due pannelli di legno con l’emblema della Repubblica ridisegnato da loro secondo idee improntate alla modernità e a nuove sensibilità. Questi due pannelli lignei saranno i primi arredi della nuova sede del Coordinamento Territoriale di Protezione Civile che sarà inaugurata agli inizi di luglio.
A chiudere la cerimonia, dopo la consegna dei diplomi e delle onorificenze, la dimostrazione dell’Unità Cinofila della Polizia Penitenziaria di Asti coordinata dall’assistente capo coordinatore Tullio Avenoso.
Il tutto davanti al grande tricolore dispiegato dai Vigili del Fuoco di fianco alla Collegiata, lato via Garibaldi, installato su una delle gru che quotidianamente utilizzano per gli interventi in quota.