Durante la messa, celebrata dal parroco don Igor Peruch, sono stati ricordati don Antonio Monchietto, parroco di Cocconato dal 1954 al 1983, nel 41esimo anniversario della scomparsa, lo storico capogruppo Luciano Vai e gli altri Alpini andati avanti. La messa è stata animata anche da brani composti da don Monchietto durante la campagna di Russia e la successiva prigionia nel campo di concentramento di Deblin Irina (Polonia).
«Si tratta – spiega l’organista Carlo Calosso – di musiche liturgiche, tranne una, a quattro voci maschili, salvate dall’oblio da un maestro veronese, Ennio Soave, internato anche lui in quel periodo, il quale riuscì a trascriverle diligentemente nonostante le estreme difficoltà». Ogni anno in occasione della messa di commemorazione viene proposto un nuovo brano delle composizioni di don Antonio: al “Lauda Sion”, alla dolce “Ave Maria” e alla maestosa “Dalle tombe tedesche risorti” (eseguita al termine della messa) si è aggiunto quest’anno il “Sanctus”.
Al termine della funzione l’Alpino Mario Averone ha ricostruito le tragiche vicende della campagna di Russia, che culminarono con la battaglia di Nikolajewka, combattuta il 27 gennaio 1943 sul fronte sovietico, in cui gli Alpini della Tridentina riuscirono a rompere l’accerchiamento russo; l’eroico comportamento del cappellano militare don Antonio Monchietto gli valse la medaglia di bronzo al valor militare. Sono seguiti gli interventi del vicesindaco Anna Villa e di Fabrizio Pighin, presidente dell’A.N.A. di Asti. Gli Alpini hanno deposto al cimitero omaggi floreali sulle tombe di don Antonio e di Vai. La giornata si è conclusa con il pranzo al ristorante Cannon d’Oro.