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Maurizio Rasero sindaco
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Il caso

Il sindaco di Asti usa Alertsystem per fare gli auguri di Pasqua: scoppia l’ennesima bagarre elettorale

La prima ad averlo contestato è stata la consigliera Angela Quaglia, ma Rasero replica: «Nessun costo extra, quanta pochezza!»

Ore 19.33 di sabato 16 aprile: una telefonata di Alertsystem, il sistema telefonico usato dal Comune di Asti per comunicare informazioni di pubblica utilità in merito alle allerte meteo, all’emergenza Covid-19 o altro, ha fatto squillare i telefoni dei cittadini iscritti al servizio. Dall’altro capo del telefono si è sentita la voce registrata del sindaco Maurizio Rasero che ha usato Alertsystem per augurare una buona Pasqua agli astigiani nonostante i tempi difficili.

Mal gliene incolse dal momento che, quella telefonata, ha scatenato una nuova vivace querelle. Probabilmente in tempi non elettorali non se ne sarebbe accorto nessuno, o quasi, ma in questa occasione gli auguri hanno scatenato un nuovo casus belli tra le forze di minoranza e il sindaco Rasero.

Alle 21.35 di sabato è stata la consigliera Angela Quaglia (CambiAMO Asti), una delle più fiere avversarie politiche di Rasero e oggi sostenitrice del candidato sindaco Paolo Crivelli a commentare su Facebook: «Penso che non sia corretto utilizzare il sistema informatico del Comune per telefonare a casa degli astigiani e augurare buona Pasqua con un messaggio registrato. Oltretutto a spese loro. Ma la par condicio esiste ancora?».

Sotto il post di Angela Quaglia è scoppiata una vivace discussione tra favorevoli e contrari che hanno sollevato critiche di ogni genere al sindaco. Ma c’è anche chi l’ha difeso: «Cerchiamo di non fare polemica dove non c’è. Se non si vogliono ricevere (i messaggi ndr), basta non aderire al servizio».

Certo non sfugge che tra i molti che hanno criticato Rasero ci sono numerosi candidati al Consiglio comunale che fanno parte della coalizione di centrosinistra, quindi avversari dichiarati.

«Il servizio in questione serve a dare informazioni di varia utilità alla cittadinanza, – commenta Marco Castaldo, candidato al Consiglio comunale per Uniti si può/Articolo Uno – Non tutti sono della “corrente politica” del sindaco e, pertanto, questi non sono obbligati ad ascoltare i suoi auguri».

«Purtroppo la strategia inganna: – evidenzia Laura Binello, candidata al Consiglio per CambiAMO Asti, la lista di Angela Quaglia – Mia madre 86enne mi dice che durante la telefonata ossequiosa di auguri lei ha risposto altrettanto ossequiosamente mentre il nastro registrato le rispondeva click. Un call center avrebbe fatto di meglio».

«È una cosa apparentemente carina, – sottolinea Carmine Salimbene, candidato al Consiglio con Ambiente Asti – Logico che sotto campagna elettorale, avvantaggia il sindaco in carica… come sempre, tutto fa brodo».

Parole alle quali ha risposto il candidato al Consiglio Gianni Faita, anch’egli per Ambiente Asti: «Se il Sindaco era di parte opposta la contropartita lo avrebbe criticato. Gli auguri, quantomeno inopportuni, visto che si è in piena campagna elettorale (per chi non lo avesse ancora compreso). Poi possono anche fare piacere. Quel sistema di comunicazione è nato ed è pagato per altri motivi».

Abbiamo chiesto al sindaco Rasero una replica sulle dichiarazioni della consigliera Quaglia e sul caso espulso in rete. Lui non si è fatto attendere. «Fin che fanno polemiche su queste cose andranno sempre peggio e io me la spasso a vedere la loro pochezza. Nel caso specifico – precisa Rasero – non ci sono costi per i cittadini. Paghiamo un servizio di messaggistica vocale sostenendo un costo annuo indipendentemente dal numero di messaggi inviati. È un servizio fatto per dare messaggi sul Covid, ma se serve rimarrà a disposizione per mandare messaggi informativi di protezione civile (ed esempio in caso di alluvione), oppure nel caso dovessimo chiudere le scuole (se nevica), disguidi dovuti a lavori pubblici, pubblicità di iniziative del Comune, solo per chi lo chiede. Avendo capito in questi anni che i cittadini hanno molto gradito la vicinanza delle istituzioni – continua il sindaco – e non provocando costi aggiuntivi, ho fatto gli auguri a Natale e ora li ho rifatti per Pasqua. I toni usati da certa gente sono vomitevoli e tra l’altro anche i consiglieri hanno dimostrato di non sapere nulla e di parlare solo a sproposito. Bastava infatti una telefonata a chi gestisce il servizio per capire queste cose, ma invece si è preferito buttare fango come sempre. Ormai episodi di questo tipo sono davvero tanti».

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