Cerca
Close this search box.
Rasero e Crosetto
Attualità
Intervista

Il sindaco Rasero critica le parole del Ministro Crosetto sulla carta igienica, «unica invenzione dei cinesi»

Le opinioni del Ministro, espresse ad Asti durante un evento di Fratelli d’Italia, non sono piaciute al primo cittadino

All’Europa si deve il maggior numero di scoperte al mondo: «Dalla calcolatrice al computer, dal motore a scoppio alla luce, alla radio, tutto nasce in Italia e in Europa; invece l’unica invenzione dei cinesi negli ultimi decenni è stata la carta igienica che è una grandissima invenzione, ma tecnologicamente non è il massimo dell’avanzamento». Le parole del Ministro della Difesa Guido Crosetto, ospite di un evento organizzato da Fratelli d’Italia ad Asti, a Palco 19, non sono piaciute al sindaco Maurizio Rasero di cui è nota la simpatia, la vicinanza e la passione verso la cultura cinese. Scivolone istituzionale o meno, la frase di Crosetto potrebbe essere etichettata come una battuta se non fosse stata detta proprio ad Asti, “città amica della Cina” (più di molte altre), governata anche da Fratelli d’Italia insieme al sindaco Rasero.

Sindaco, ha sentito le parole di Crosetto sulla carta igienica come unica invenzione che i cinesi avrebbero dato al mondo?

Rimango senza parole e fortemente dispiaciuto, ma ho sentito anch’io quella frase. Sono dispiaciuto che una carica dello Stato importante come quella, in ruoli strategici nello scenario mondiale dove c’è una continua evoluzione e dove si rischiano escalation proprio nel campo militare, non sia stata un po’ più prudente nelle sue dichiarazioni. Fosse stato un cittadino qualunque avrei immaginato che si trattasse di una mancanza di conoscenza, ma il fatto che sia un ministro, con esperienza in campo di armamenti, mi fa dire che siamo in campagna elettorale e che abbia voluto usare un po’ di più di enfasi.

Quindi è stato uno scivolone?

Crosetto, data la sua preparazione in campo militare, non può non sapere che anche la polvere da sparo è stata inventata dai cinesi, come i caratteri mobili ben prima di Gutenberg o la stessa carta per scrivere.

Crosetto può averle mandato un messaggio? Magari di mollare un po’ su questa idea dei cinesi ad Asti?

No, assolutamente. Se fosse stato indirizzato a me avrebbe potuto alzare il telefono o farmelo sapere attraverso i suoi rappresentanti locali. Sono disponibile eventualmente a spigargli perché facciamo certe azioni rispetto alla Cina, in un vantaggio reciproco e che il popolo cinese vanta una cultura di 5.000 anni. Oltretutto i rappresentanti locali di Fratelli d’Italia sono venuti con me durante l’ultimo viaggio e sono tornati entusiasti. Quindi Crosetto ha fatto un discorso sulla Cina dove ha voluto evidenziare problemi che abbiamo noi nel nostro Paese, ma che secondo me non sono minimamente riconducibili all’altra parte del mondo.

Lei ha aperto la questione “Crosetto” con Fratelli d’Italia?

No, perché per me non è una questione. Nessuno mi ha mai detto in questi anni che non condivide la mia attività rispetto alla Cina. Anche perché non fa male e può solo produrre qualcosa di positivo a 360° e in tutti i campi.

A proposito di Cina, in molti hanno osservato che in occasione del gemellaggio tra Asti e Nanyang, lo scorso anno, la città venne tappezzata di bandiere cinesi, compreso il Municipio. Per l’arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella le uniche bandiere tricolore presenti sono state quelle sventolate dagli studenti. Perché questa poca attenzione?

Il Presidente Mattarella è venuto due ore. Neanche i sindaci hanno potuto mettere la fascia nel Teatro Alfieri perché dal Quirinale hanno detto che non era una visita di Stato. Il protocollo del Quirinale ha chiesto sobrietà, senza picchetto d’onore, senza banda musicale. Già portare il Palio davanti al Teatro Alfieri sembrava troppo ufficiale e quindi l’abbiamo spostato a Palazzo Alfieri. Chi fa queste osservazioni dovrebbe farsi furbo.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre: