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Il taglio del nastro alla nuova caserma dei carabinieri di Montegrosso

Intitolata a Ernesto Abate alla presenza del comandante della legione carabinieri Piemonte e Valle D’Aosta Di Stasio che ha voluto intorno a sé i piccoli montegrossesi. Il sindaco Masino: “La caserma frutto di un grande amore per il territorio”

«Una parte dell’edificio in cui ha sede la caserma dei carabinieri ospita l’asilo e questa vicinanza è simbolo del nostro compito di accompagnare i giovani nella “casa della legalità”: la presenza dei bimbi ci ricorda ogni giorno quali sono i nostri doveri». Sono le parole del Generale di Brigata Antonio Di Stasio, comandante della legione carabinieri Piemonte e Valle D’Aosta, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione, sabato mattina, della caserma dei carabinieri di Montegrosso. Egli ha voluto intorno a sé i piccoli montegrossesi che dalla balconata dell’asilo assistevano alla cerimonia. Un momento emozionante, come molti altri sono stati regalati ai numerosi presenti durante la cerimonia: la consegna della bandiera italiana da parte del sindaco di Montegrosso Monica Masino al comandante della stazione Ferdinando Gatto, la benedizione da parte del vescovo emerito di Asti monsignor Francesco Ravinale, l’alzabandiera sulle note dell’inno di Mameli, la lettura della preghiera del carabinieri nella voce di Nicoletta Ciaccio, carabiniere in servizio a Montegrosso.

La caserma è stata intitolata al vicebrigadiere astigiano Ernesto Abate, nato a Serravalle d’Asti nel 1908 da una famiglia contadina, caduto in servizio in Veneto e medaglia d’oro al valor militare. Era il 6 maggio 1938: a Follina, in provincia di Treviso, in servizio notturno insieme ad altri colleghi, sorprese alcuni malviventi; intimò loro di fermarsi, ma questi spararono e fu raggiunto da sette colpi di pistola. Durante il tragitto in ospedale la sua preoccupazione fu di sapere se i malviventi erano stati catturati, mostrando il suo senso del dovere e sacrificio in difesa della legalità. Tra i presenti alla cerimonia il nipote Bruno, accanto all’assessore regionale Marco Gabusi, rappresentanti della Prefettura e della Provincia, la madrina Michela Rissone, tanti sindaci del territorio, tra cui i primi cittadini di Montaldo Scarampi, Mongardino e Vigliano, paesi di competenza dei carabinieri di Montegrosso, e numerose associazioni di volontariato. Il comandante Di Stasio ha evidenziato il valore del sacrificio di Ernesto Abate e l’impegno costante dell’Arma a favore dei cittadini, citando anche la poesia di Ungaretti “Soldati” e le parole di Papa Giovanni Paolo II che invitano a “camminare con il cuore quando le gambe saranno stanche”.

Nelle parole del sindaco Masino l’importanza per il paese della nuova caserma dei carabinieri, la cui presenza a Montegrosso risale al 1870 (dal 2019 nello stabile di via Viapiana): «Questo è per noi tutti un momento storico, il coronamento di un progetto che l’amministrazione comunale ha fortemente voluto e l’attenzione dello Stato a Montegrosso. Ricordo le notti insonni alla ricerca di una soluzione per una nuova sede della caserma. Ero allora vicesindaco, insieme al sindaco Marco Curto e all’assessore Giovanni Bianco e avremmo rischiato di perdere la presenza dei carabinieri a Montegrosso, se non avessimo trovato un’adeguata alternativa. Non ci saremmo mai perdonati un tale avvenimento. Il nostro amore per il territorio, per la sua gente e per l’Arma ci ha permesso di essere qui oggi e auguriamo di poter restituire ai carabinieri almeno una parte di quanto loro donano a noi».

(Foto Marta Martiner T.)

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