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“Il Treno delle Vigne evidenzia l’inadeguatezza del servizio nell’Astigiano”

Il portavoce del CoMIS segnala le proprie perplessità dopo aver incontrato i passeggeri

Viaggerà ancora sabato e domenica, con partenza dalla stazione di Asti alle 11,20 e rientro da Acqui Terme alle 16,40, il “Treno delle Vigne”, iniziativa dell’Associazione Produttori del Vino Biologico con la collaborazione dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte e l’Assessorato al Turismo del Comune di Asti più alcuni partner. È l’ultimo dei 4 fine settimana in cui, grazie a questa sperimentazione, i treni viaggiano sulla Asti-Acqui Terme, con sosta a Nizza, Montegrosso e nelle altre tappe intermedie, anche il sabato e la domenica.

«Siamo felici di questa estensione, pur temporanea, del servizio – commenta Fulvio Bellora, portavoce astigiano del Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (CoMIS) – Un ripristino completo delle corse in settimana e la presenza stabile anche nel weekend sarebbe però di gran lunga un risultato più auspicabile».

Nel secondo e terzo finesettimana dell’iniziativa, Bellora segnala di aver viaggiato sul treno da Asti, presentandosi nel proprio ruolo ai passeggeri e raccogliendone le impressioni: «All’andata, verso Acqui, ho incontrato una ventina di persone, la metà delle quali viaggiavano in effetti per ragioni di lavoro, studio o personali, non certo per turismo». Come avevano scoperto della “ricomparsa” del treno festivo? «Dall’orario ufficiale di Trenitalia, in un caso direttamente in stazione».

Ribadendo l’assenza di contestazioni nei confronti del progetto nel complesso, né degli organizzatori, il portavoce ne mette però in dubbio la valenza turistica: «Molte stazioni intermedie, vedasi Agliano, sono in effetti lontane dai centri storici. Chi vi arriva via treno, dovrebbe poi camminare per chilometri in salita. Inoltre la singola corsa giornaliera permette sì di raggiungere Acqui, da Asti, ma potendosi fermare poche ore prima del rientro obbligato».

E conclude: «La messa in opera mi sembra purtroppo parziale, e non va a colmare i limiti di un servizio che ancora manca, e sarebbe utile in forma completa sia ai turisti che a chi vive e si sposta sul territorio».

 

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