A Canelli la storia di profughi, poi rifugiati, quindi contadini e infine imprenditori
Da profughi a rifugiati, poi contadini e infine imprenditori. E’ quanto sta accadendo a 3 rifugiati politici provenienti da Senegal, Gambia ed Eritrea accolti a Canelli dalla cooperativa Crescereinsieme Onlus. A questi ragazzi sono stati insegnati i fondamenti dell’agricoltura biologica e, seguiti da Davide Colleoni operatore della Crescereinsieme, hanno fondato la cooperativa agricola “Maramao” affittando terreni agricoli dismessi da anni.
Dopo due anni di vendita dei loro prodotti bio nei mercatini della zona a breve si avvierà una nuova avventura: l’apertura di un negozio alimentare in corso Libertà a Canelli, a pochi passi dalla Stazione Ferroviaria. A dispetto delle informazioni che già da qualche tempo circolavano in città, l’inaugurazione non avverrà a gennaio ma sarà procrastinata alla primavera.
«Il motivo è presto spiegato – chiarisce Colleoni – il negozio venderà prodotti della “Maramao” ma anche di altre cooperative agricole della zona sempre a ispirazione biologica». Ai 3 rifugiati si aggiungeranno a breve altri 2 nuovi tirocinanti mentre altri 2 italiani in difficoltà economiche verranno coinvolti nel progetto. Un’idea partita per integrare i rifugiati e che si sta rivelando uno strumento prezioso per creare lavoro. Il progetto ha inoltre consentito il recupero di alcuni terreni agricoli, nei dintorni di Canelli, e oggi adibiti a vigneto, frutteto e noccioleto. Per la vendemmia 2016 i “Maramao” hanno anche prodotto i loro primi vini (Cortese, Moscato e Barbera).
l.p.