Nato per sveltire la corsia verso le visite senza prenotazioni, laccesso a tempo zero sta mostrando le corde, almeno per quanto riguarda il suo funzionamento. A sollevare ancora una volta il
Nato per sveltire la corsia verso le visite senza prenotazioni, laccesso a tempo zero sta mostrando le corde, almeno per quanto riguarda il suo funzionamento. A sollevare ancora una volta il problema è il consigliere comunale Mariangela Cotto che ha investito il sindaco dellincombenza di contattare lAsl per avanzare proposte per una diversa organizzazione dellaccesso a tempo zero.
Un accesso inaccessibile, ad esempio per chi arriva da fuori Asti e da chi ha una famiglia da svegliare e accudire prima di andare a lavorare. Questo perchè è sempre più diffusa labitudine di fare la coda già alle 5 del mattino davanti agli sportelli che iniziano a distribuire numeri (limitati) alle 7. Dunque una pre-coda, spesso affidata ad amici o a famigliari disponibili ad alzarsi ad ore antelucane per sperare di arrivare a prendere un numero buono per la coda vera e propria.
Un momento, quello dellattesa della distribuzione dei numeri, durante la quale si verificano antipatici episodi di prevaricazione sottolinea la Cotto senza che ci sia la garanzia di ricevere la prestazione. Laccesso a tempo zero riguarda 11 specialità: Otorinolaringoiatria, Chirurgia maxillo facciale, Neurologia, Elettromiografie, Ortopedia, Cardiologia, Ecg, Oculistica, Dermatologia, Urologia e Gastroenterologia con posti che vanno da un minimo dei 4 di Gastroenterologia ad un mazzimo di 30 per la visita cadiologica.
La Cotto chiede dunque al Sindaco se abbia già provveduto ad informare lAsl delle lamentele crescenti dei cittadini rispetto al tempo zero e se siano state avanzate proposte per risolvere i disagi attuali.