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Ingroia si presenta ad Asti: "Cambieremo l'Italia grazie all'onestà"
Attualità

Ingroia si presenta ad Asti: "Cambieremo l'Italia grazie all'onestà"

Asti è stata la prima tappa piemontese del magistrato che è entrato in politica alcuni mesi fa creando una propria lista alternativa al Pd e alla coalizione di centrosinistra. Ad affiancarlo nella presentazione dei punti programmatici, una decina, sono stati Alberto Pasta, assessore all’Ambiente del Comune di Asti e candidato al Senato (2° posto in lista), Nilo Durbiano, sindaco di Venaus, capolista per il Senato e Nicolò Ollino, segretario provinciale di Rifondazione Comunista

«La nostra arma è l’onestà, quella morale ma anche quella della chiarezza perché non siamo abituati ai giochini della politica. Abbiamo le mani pulite, libere, i poteri forti non ci condizionano e vedo che anche voi siete animati dalla stesso entusiasmo e passione che mi ha spinto in questa avventura». Antonio Ingroia, leader di “Rivoluzione Civile” (lista che vede uniti partiti e movimenti come Italia dei Valori, Movimento Arancione, Verdi, Rifondazione Comunista e il Partito dei Comunisti Italiani) è stato più volte interrotto da calorosi applausi durante l’incontro con gli astigiani tenutosi mercoledì pomeriggio in Sala Pastrone. Asti è stata la prima tappa piemontese del magistrato che è entrato in politica alcuni mesi fa creando una propria lista alternativa al Pd e alla coalizione di centrosinistra.

Ad affiancarlo nella presentazione dei punti programmatici, una decina, sono stati Alberto Pasta, assessore all’Ambiente del Comune di Asti e candidato al Senato (2° posto in lista), Nilo Durbiano, sindaco di Venaus, capolista per il Senato e Nicolò Ollino, segretario provinciale di Rifondazione Comunista. «Siamo alternativi come programma e come proposta – ha commentato Durbiano – e siamo qui per raddrizzare problematiche che riguardano non 10 milioni di persone ma 50». Ad aprire l’incontro con Ingroia è stato il sindaco Fabrizio Brignolo che ha portato al magistrato i saluti della città. «E’ un onore avere qui un uomo che ha servito lo Stato ma anche in qualità di candidato alla presidenza del Consiglio – ha esordito Brignolo – Apprezziamo i valori e i temi portati avanti dalla vostra lista quali ambiente, giustizia ed equità. Mandare Pasta al Senato sarebbe una grande opportunità per noi astigiani». Ollino, presentando alcuni punti del programma di “Rivoluzione Civile” ha attaccato l’operato del governo Monti: «La riforma Fornero sul Lavoro e quella delle Pensioni vanno eliminate perché ricordiamoci che, proprio qui ad Asti, abbiamo avuto i primi tre licenziamenti dovuti alla manomissione dell’articolo 18».

Pasta è tornato a parlare di legalità, ha ricordato il caso della Tangentopoli astigiana e messo il centrosinistra e il centrodestra davanti al fatto compiuto: «E’ impossibile sentire Pdl, Pd e Udc annunciare che faranno esattamente le cose contrarie a quanto fatto in quest’ultimo anno votando 54 volte la fiducia a Monti. Sono spinto da un grande ottimismo perché nel nome della Costituzione italiana sapremo difendere le fasce deboli e i lavoratori». Antonio Ingroia ha invece esordito ricordato i motivi per cui ha deciso di scendere in politica. «E’ stata una decisione criticata dalla classe politica ma anche da parte della magistratura. Per fortuna sono molti di più i cittadini contenti della mia scelta. Quello che vogliamo fare è cambiare la politica favorendo la partecipazione democratica dei cittadini e non più con i politici di professione».

L’ex magistrato ha ripercorso la storia recente del nostro Paese sottolineando quali sono state le anomalie dell’Italia rispetto ad altri stati europei. «Dal dopo guerra ad oggi il blocco di potere è sempre lo stesso, allergico al principio di uguaglianza e responsabilità. Sono cambiate le facce, i volti e le sigle dei partiti ma il blocco è sempre quello. L’Italia è l’unica nazione europea dove sono presenti poteri mafiosi che hanno accompagnato le vicende del Paese, un susseguirsi di sangue e stragismo che ha deviato la storia a colpi di bombe e omicidi. La classe dirigente – ha poi aggiunto Ingroia – non ha potuto affrontare queste vicende e fare luce perché ha troppi scheletri negli armadi e non può che autoconservarsi». L’ex magistrato non è stato tenero nei confronti di Monti il cui operato «è stato più insidioso del berlusconismo» e sulla luce delle recenti dichiarazioni di Bersani, che avrebbe dimostrato un’eventuale apertura verso Monti, ha chiesto a Nichi Vendola di annunciare la rottura della coalizione tra Sel e Pd prima del voto.

Sono 10 i temi strategici che “Rivoluzione Civile” intende mettere in atto se fosse chiamata a formare la nuova agenda governativa. «Innanzitutto ci occuperemo di Lavoro che è un diritto che dev’essere tutelato. Questo significa – ha poi aggiunto – ripristinare l’articolo 18 e una netta presa di posizione contro il modello di Marchionne e della Fiat, più adatto all’800. Vogliamo una Politica che governi l’economia e rinegoziare il Fiscal Compact imposto dall’Europa. Ma non solo. Tra le prime proposte che faremo c’è il progetto di legge “Ingroia – La Torre” che intende sequestrare i patrimoni non solo ai mafiosi ma anche ai corrotti e agli evasori». Tante le proposte per rilanciare l’economia che Antonio Ingroia ha annunciato al pubblico astigiano. Una di queste riguarda l’accesso al credito per le piccole e medie imprese e che mira «a creare un istituto di credito pubblico a medio e lungo termine che non abbia interesse a fare cassa ma che prenda il denaro erogato dalla Banca Centrale Europea – in prestito con un tasso dell’1% – e lo dia al 2% ad aziende virtuose, in regola e che sottoscrivono l’impegno a non delocalizzare mai fuori dal territorio nazionale».

Rispondendo alle domande dei presenti Ingroia ha poi spiegato di essere d’accordo con la cancellazione della Legge Boss-Fini, di voler fare una riforma specifica sugli esodati e di essere favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso così come alle adozioni per coppie omosessuali. Maggiori informazioni sul progetto di “Rivoluzione Civile” sono on line sul sito www.rivoluzionecivile.it/

Riccardo Santagati

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