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Attualità

Inps, Agenzia Entrate e vigili
Chi scomparirà insieme alla provincia

Da gennaio il neo commissario prefettizio Alberto Ardia dovrà traghettare l'ente provincia verso la sua nuova forma: non più presidente e consiglieri eletti dai cittadini, ma scelti dai comuni. Ma a rischiare la chiusura anche numerosi altri uffici, quasi certamente quelli della Prefettura e della Motorizzazione, in forse la Camera di Commercio e l'Apt…

Mercoledì scorso nelle stesse ore in cui si insediava ad Asti il Commissario Prefettizio Alberto Ardia si è avuta notizia del decreto governativo per il riordino delle province. Il provvedimento, che ora dovrà passare in Parlamento per la conversione in legge, prevede l’accorpamento della nostra Provincia con quella di Alessandria ma è bene ricordare che, almeno fino al 1° gennaio 2013, non cambierà nulla. L’Ente di piazza Alfieri, infatti, continua a svolgere regolarmente le funzioni di competenza e ad erogare i servizi pur in assenza degli organismi di rappresentanza politica, scioltisi a seguito delle dimissioni dell’Armosino.

“Sono stato nominato proprio per garantire la continuità istituzionale – ci spiega il Commissario Ardia – e per la durata del mio incarico mi vengono attribuiti i poteri prima esercitati dal Presidente, dalla Giunta e dal Consiglio. Collaboro con dirigenti e funzionari per assicurare il regolare funzionamento degli uffici”. Dal mese di gennaio arriverà la parte più delicata del lavoro di Ardia che consisterà nel gestire la fase di transizione verso l’accorpamento con Alessandria. Infatti dal novembre 2013 i nuovi Enti Provincia saranno operativi diventando organismi cui spetteranno le sole funzioni di indirizzo e di coordinamento delle attività dei Comuni.

Inoltre se la Corte Costituzionale non si opporrà, i consiglieri provinciali non saranno più eletti dai cittadini ma scelti tra i sindaci e i consiglieri in carica nei Comuni del territorio e, a loro volta, eleggeranno un presidente. La provincia Asti-Alessandria avrà un Consiglio composto di dodici membri. Come ci conferma il Commissario Prefettizio Ardia, il Governo con il decreto di riordino delle Province ha posto le basi di un ampio progetto, che a breve troverà una più precisa definizione, volto alla riorganizzazione e al dimezzamento di tutti quegli uffici che fino ad ora erano organizzati su base provinciale. Ad esempio, si ipotizza certamente la scomparsa della Prefettura e della Motorizzazione Civile da Asti mentre incerto è il destino della Camera di Commercio e delle Aziende di Promozione Turistica.

Saranno declassati ad uffici territoriali tutte quelle Direzioni Provinciali come l’Agenzia delle Entrate, l’Ispettorato del Lavoro, l’Inps e l’Inail. Anche l’ex Provveditorato agli studi perderà la sua centralità unificandosi con Alessandria. In controtendenza il Tribunale di Asti che accorperà quello di Alba e la sezione staccata di Bra. Ma la scomparsa della Provincia determinerà una vera e propria rivoluzione copernicana anche per partiti, sindacati ed associazioni di categoria, tutte strutture che non avranno più uffici provinciali ad Asti ma soltanto sedi periferiche.

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