E' lei stessa che si definisce "un'insegnante itinerante" perchè dal 2009 lavora per il Cpia (prima Ctp) e si sposta a fare lezione nei paesi dove ci sono sufficienti alunni per
E' lei stessa che si definisce "un'insegnante itinerante" perchè dal 2009 lavora per il Cpia (prima Ctp) e si sposta a fare lezione nei paesi dove ci sono sufficienti alunni per farne delle classi in loco: Nizza, Canelli, Costigliole, Castagnole Lanze, Mombercelli, Maranzana. Da Castellero, ogni giorno e in orari diversi raggiunge le sedi che a volte sono ospitate in scuole, altre volte in saloni da improvvisare in aule. «Per consentirmi di seguire i corsi del Pas ad Alessandria, ho dovuto ogni volta chiedere ai colleghi di sostituirmi e di coprire le lezioni alle quali non potevamo essere presenti. Tenendo conto che nè io nè gli altri insegnanti astigiani abbiamo usufruito delle 150 ore di permesso previste per non mettere in difficoltà le scuole». Una sorta di "mercato delle ore" fra colleghi che poi, comunque, bisognava restituire. «Quando avevo lezione nel pomeriggio – racconta – partivo da casa al mattino e la mia giornata finiva alle 11 di sera, con le lezioni serali. Inutile dire che in questi cinque mesi la vita privata, la casa, il tempo libero, la cura dei genitori, il marito sono stati messi totalmente da parte».
d.p.