«Le vicende della Giunta Brignolo ci ricordano i Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie. Il sindaco inizia la sua missione quasi tre anni or sono, nominando una Giunta di 9 assessori, cui
«Le vicende della Giunta Brignolo ci ricordano i Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie. Il sindaco inizia la sua missione quasi tre anni or sono, nominando una Giunta di 9 assessori, cui vengono affiancati i famosi 4 uomini doro. Presto, però, qualcosa scricchiola ed ecco che Cannella lascia per tornare ai suoi impegni, seguito poco dopo da Pasta; mentre dei 4 uomini doro si perdono le tracce. Arriva il rimpasto: Parodi e Cerrato si scambiano le deleghe del lavoro e dello sport e Bianchino assume ben tre assessorati: bilancio, personale e lavori pubblici, sottratti alla Bagnadentro che nemmeno prova a protestare». Così il consigliere Anna Bosia (Uniti per Asti) commenta il caso Bianchino.
«Ora questa città – prosegue – dopo aver cambiato, in soli due anni e mezzo, due assessori al bilancio e due ai lavori pubblici, si trova con un sindaco che è anche assessore al bilancio, ai lavori pubblici, al personale, al Palio, alle società partecipate, consigliere di CrAsti, presidente di Provincia, presidente dei presidenti di Provincia, rappresentante in ANCI». Bosia manda allex assessore gli auguri di pronta guarigione «ma non ci venga a raccontare che il Consiglio comunale è un teatrino. Noi che però abbiamo assistito agli scontri tra assessori avvenuti nelle commissioni durante lesame del Bilancio, sappiamo bene che dietro ai sorrisi si è consumato un forte dissidio politico. Brignolo la smetta di dire che tutto si è svolto in un clima di concordia e di fraternità, perchè non ci crede nessuno».
Per il consigliere Angela Quaglia (Forza Italia), la versione ufficiale dellabbandono di Bianchino ricorda «ciò che succedeva ai tempi della Russia di Breznev, quando i motivi di salute erano invocati per nascondere profondi dissidi interni e per eliminare i personaggi scomodi. Sono contenta che Bianchino sia vivo e vegeto – spiega – ma non credo una parola di ciò che è stato raccontato. E piuttosto vero, invece, che i dissidi allinterno della Giunta siano stati pesanti e lo abbiano profondamente amareggiato, così come lo ha sicuramente steso latteggiamento dilatorio del sindaco che lo ha messo in condizione di non poter svolgere con il consueto piglio decisionista il suo lavoro. In poco meno di tre anni sono cambiati già tre assessori della Giunta Brignolo ed è stata effettuata una pesante distribuzione degli incarichi: ci sarà pure un minimo comun denominatore! Io credo che lelemento comune a tutte le defezioni di questi anni sia sempre lo stesso: limpossibilità di operare scelte efficaci a fronte dellimmobilismo del sindaco».
r.s.