Arriverà l’Agricoltura, ma l’ex sindaco Galvagno parte alla carica definendo la scelta assurda e l’ennesimo atto di sudditanza nei confronti di Alessandria
Il Palazzo dell’Enofila di corso Felice Cavallotti passerà nella disponibilità della Regione Piemonte che ci porterà gli uffici dell’Agricoltura, oggi distaccati in piazza San Martino. L’amministrazione Brignolo l’ha deciso con la delibera di giunta 559 del 25 ottobre e, secondo i programmi, già dal 1° dicembre la Regione potrà occupare gli spazi, lasciandone una piccola parte del piano terra per eventuali esigenze espositive, dando così seguito al trasloco degli uffici e di circa trenta dipendenti distaccati su Asti.
Il Comune cederà l’Enofila a titolo gratuito, ma la Regione si farà carico delle spese di gestione, sgravando l’Ente di un costo diventato sempre più pesante anche a causa del poco utilizzo dell’immobile. Tutto bene? Neanche per idea. A guidare la carica contro la scelta del sindaco Brignolo è ancora una volta Giorgio Galvagno, primo sostenitore della necessità di rilanciare l’Enofila come polo d’eccellenza enologico e, se possibile, punto di riferimento di quel progetto delle province del vino che dovrebbe avere Asti come città capofila. Galvagno è furibondo per la strada intrapresa e non lesina parole durissime contro l’attuale primo cittadino.
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Riccardo Santagati