Riassumere 5 anni di lavoro in poche righe è sicuramente un’opera complessa. Lo è ancora di più se, con onestà intellettuale, si ammette come di questi due anni sono stati caratterizzati da un imprevisto drammatico che, come tale, ha modificato le priorità e le esigenze di ognuno di noi. Una realtà che deve essere tenuta in debito conto nell’analizzare il nostro operato.
È innegabile che parte delle nostre aspettative, del nostro programma siano stata disattese, ma meglio sarebbe dire che abbiamo dovuto mutarle al fine di rispondere agli imperativi che la pandemia ci imponeva. E, se ci è permesso, proprio il periodo emergenziale, invero non ancora concluso o già mutato in qualcosa di altrettanto inspiegabile ed imprevisto, è una medaglia all’operato di questa amministrazione.
È stata data prova, una volta tanto, di come la Pubblica Amministrazione non si sia tirata indietro, ma, con l’aiuto delle associazioni di volontariato, si riuscita a non lasciare indietro nessuno. Se questa è una doverosa premessa, siamo, però, convinti che tanto sia stato fatto portando avanti quel programma che, se i cittadini vorranno rinnovarci la fiducia, cercheremo di concludere nei prossimi anni. Cercheremo e concluderemo perché, checché se ne dica, non vogliamo e non prendiamo in giro nessuno.
Sono stati i finanziamenti a permettere interventi massicci e, allo stesso tempo, sono stati questi a richiedere di mutare repentinamente il piano di azione dell’amministrazione per non perdere l’occasione. Per Francesca Ragusa e Federico Garrone l’azione dell’amministrazione comunale è stata di «realtà concrete» sulle quali si è lavorato nei cinque anni trascorsi.
Si veda la pista ciclabile in via Gramsci che verrà realizzata separatamente dalla strada per garantire la sicurezza degli utilizzatori. Per i lavori pubblici siamo riusciti a partecipare a bandi e avere la possibilità di portare avanti progetti qualificati e significativi, di cui sicuramente trarremo vantaggio negli anni a venire. In tema di turismo Asti in questo momento è una città viva con la destinazione di palazzo e spazi per eventi culturali così come la proposizione sotto il profilo eno-gastronomico della città.
Al turismo leghiamo il commercio e l’avvio del Distretto del Commercio, progetto diffuso e di grande interesse per il settore. Città che non può essere turistica ed appetibile commercialmente se non è sicura: sicurezza sulla quale si sta lavorando. In tema di istruzione, oltre agli interventi sugli edifici, ci sono bei progetti sulla dispersione scolastica e la povertà educativa. La pandemia ha picchiato duro sul sociale ma siamo stati capaci di sostenete le fasce più deboli come anziani soli, disabili e minori. E poi il volontariato, ossatura importante con la candidatura ad Asti Capitale del Volontariato.