Ennio Caretto, corrispondente da Washington per il Corriere della Sera, ha analizzato l'esito delle elezioni americane durante l'incontro organizzato da La Nuova Provincia. "Ora il partito Repubblicano dovrà trovare qualche compromesso con Obama, altrimenti saranno guai per l'Europa"
Le recenti elezioni americane, che hanno riconfermato il democratico Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti e decretato la sconfitta dell'avversario repubblicano Mitt Romney, rivestono una grande importanza, perché sono state un confronto tra le forze del libero mercato e il capitalismo da un lato e quelle dello Stato sociale dall'altro. Parola del giornalista Ennio Caretto, corrispondente da Washington per Il Corriere della Sera ed esperto di politica statunitense, ospite ieri pomeriggio, lunedì, nel ridotto del Teatro Alfieri, dove è intervenuto appunto sul significato delle elezioni americane, della vittoria di Obama e delle sue ricadute sull'economia europea e italiana.
Organizzato dalla Nuova Provincia e moderato dal direttore Flavio Duretto, l'incontro è stato il primo di una serie di appuntamenti che il nostro giornale intende mettere a punto prossimamente con giornalisti, letterati e personaggi conosciuti, per parlare dei temi più cari agli astigiani, instaurando così con loro e con i nostri lettori un rapporto più interattivo. Alla vigilia delle elezioni ha ricordato Caretto il partito Repubblicano era convinto di vincere, ma non è successo, perché ha esagerato. Si è consumato infatti lo scontro tra la società del tutto liberista , dove lo Stato non può intervenire nella finanza e la spesa sociale va ridotta per dare impulso all'economia, e la visione di uno Stato sociale che convive con il capitalismo, il quale va in qualche modo regolamentato.
La vittoria di Obama – annota – è stata un voto di fiducia a una società e a un modello di Stato dove l'assistenza a chi ha meno e l'educazione pubblica hanno un peso. Quali dunque le ripercussioni per l'Europa e il nostro paese? Se il partito Repubblicano – sostiene il giornalista – sceglierà di tornare alla sua missione storica, promuovendo qualche compromesso con Obama, si eviteranno grandi problemi. Se invece punterà alla disfatta di Obama, saremo tutti nei guai. E' nell'interesse dell'Europa e dell'Italia fare sì che l'amministrazione Obama sia sottoposta a forti pressioni, affinché si metta ordine a Wall Street.
m.z.