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La tecnologia al serviziodi chi teme la centrale sul Tanaro
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La tecnologia al servizio
di chi teme la centrale sul Tanaro

Primo giro di rilievi sul fiume mercoledì scorso per Marco Versè, topografo noto per essere stato assessore provinciale, incaricato come professionista dal Comitato dei cittadini di Tanaro e Borbore

Primo giro di rilievi sul fiume mercoledì scorso per Marco Versè, topografo noto per essere stato assessore provinciale, incaricato come professionista dal Comitato dei cittadini di Tanaro e Borbore impegnato in una campagna di accurata valutazione del progetto di costruzione di una centrale idroelettrica sul fiume. Un progetto, quello presentato dalla Val.pel. scelto ed approvato dalla Provincia ma che non convince del tutto i cittadini che sulle sponde del fiume ci vivono. I cittadini, capitanati da Luciano Montanella sostenuto da Beppe Amerio, Francesco Valpreda e con la consulenza esterna di Mario Tanino, temono gli effetti dannosi dovuti allo sbarramento delle acque a valle del ponte di corso Savona.

La centrale, infatti, per sua natura provocherà un rallentamento della corrente del fiume che, a sua volta, provoca un ritorno o meglio un "rigurgito" di acque all'indietro. «Non sarebbe un problema -spiega Montanella- se non si fosse così vicini all'affluenza del Borbore, circostanza che modifica tutto il sistema di correnti della zona». Ammettendo che non si tratta di un rischio immediato ma spostato di almeno una decina di anni, il Comitato si preoccupa per l'innalzamento dei sedimi sul letto del fiume dovuti al ristagno e al ritorno delle acque; innalzamento che diminuisce gradualmente la portata del fiume e, in caso di piena neppure troppo eccezionale può far tracimare andando a colpire gli scolmatori fognari e di scolo che scaricano in Tanaro.

«Un'eventualità, questa, che il progetto presentato non ha previsto -prosegue Montanella- e che non è possibile dedurre in quanto non sono stati fatti rilievi appositi per questo tipo di problema». Una mancanza segnalata alla Provincia e poi al Comune il quale, in un primo tempo, si era impegnato a provvedere. Ma lungaggini burocratiche hanno spinto il Comitato a pagare di tasca propria lo studio per avere eventuali argomenti da opporre in un ricorso alla Regione Piemonte o in un'impugnativa presso il Tribunale delle acque essendone ancora aperti i termini.

«Con i dati e le misurazioni che verranno effettuate dal topografo -dicono al Comitato- sarà possibile stabilire con precisione l'andamento dell'acqua quando torna indietro e se questa può arrivare fino agli scolmatori e all'uscita del depuratore». Ciò grazie ad una sofisticata apparecchiatura che ha margini di errore intorno al centimetro. Un progetto, quello della centrale idroelettrica, che l'assessore Alberto Pasta intende portare in piazza San Secondo con un consiglio comunale aperto. Lo stesso assessore annuncia che, nel caso in cui dall'analisi dei rilievi emergessero pericoli per i cittadini residenti a ridosso del fiume, il Comune si opporrà al progetto in tutte le sedi.

Daniela Peira

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