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Il caso

L’assessore Origlia replica alla minoranza e spiega “le sue ricette” per valorizzare l’agricoltura e le eccellenze enogastronomiche

Sul contributo ricevuto dalla Coldiretti per la campagna elettorale non intende fare un passo indietro né restituire il denaro, pari a 7.500 euro, che aveva dichiarato secondo legge

L’assessore all’Agricoltura Riccardo Origlia aveva detto che avrebbe risposto in Consiglio alle domande sorte dopo il caso che l’ha interessato a aprile, in particolare il finanziamento da 7.500 euro della Coldiretti per la sua campagna elettorale tra le fila della Lista Rasero. Così ha fatto. Ha risposto all’interpellanza del consigliere Malandrone che gli aveva chiesto di rendicontare quali siano state le sue attività in favore degli agricoltori astigiani. Una serie di domande alle quali Origlia ha replicato rivendicando di aver messo in campo iniziative volte alla «valorizzazione e tutela delle nostre eccellenze dell’agroalimentare e dell’enogastronomia, creando situazioni che danno visibilità d’immagine e ritorno economico al nostro tessuto produttivo fatto in gran parte di piccole aziende agricole e artigianali».

Origlia ha raccontato l’iniziativa “I gioielli del territorio – il Palatartufo” che per 40 giorni coinvolge, oltre al mondo del tartufo, numerose associazioni agricole e artigianali attraverso le associazioni di categoria. «Le due edizioni – ha detto – hanno fornito numeri interessanti, a volte anche sorprendenti per alcuni operatori con un volano di messa a conoscenza dei loro prodotti altrimenti impensabile». La seconda idea è stata «inserire la promozione delle nostre eccellenze vinicole in manifestazioni di rilievo, come le Sagre, affinché fosse una vetrina di degustazioni per le realtà agricole, ad esempio tramite il servizio di mescita vini affidato alle associazioni di categoria». Ha poi annunciato di voler ottenere una forma di certificazione dei nostri piatti «che rappresentano un patrimonio culturale immenso».

Per quanto riguarda la promozione delle eccellenze enogastronomiche, «questa amministrazione, per incrementare la possibilità di farle conoscere ai turisti, ha pubblicato un avviso informativo per trovare operatori economici del settore agroalimentare interessati, in occasione di visite di delegazioni di Paesi esteri, a offrire gratuitamente prodotti tipici del territorio di propria produzione, effettuare visite in aziende e partecipare a fiere». Se il tartufo «è stato riportato nel salotto della città», sul tema del vino “bio” si stanno valutando iniziative varie ispirandosi anche a un format come “Millésime Bio” di Montpellier. Origlia ha aperto un confronto con il Consorzio per il reinserimento del Comune nell’Asti Docg, ma anche per riportare il capoluogo al centro del mondo della Barbera.

Alla domanda su quanti soldi siano stati messi a bilancio nel triennio 2022/2024, ha risposto: «In tema agricoltura, nel triennio, non sono state previste risorse economiche e le attività legate alla promozione dei prodotti sono state fatte nell’ambito del settore manifestazioni e turismo». Sul finanziamento alla campagna elettorale da parte della Coldiretti, non ha fatto passi indietro: «Mi sono candidato mettendo a disposizione della città la mia professionalità maturata in 30 anni – ha spiegato – Quando ho ricevuto il contributo della Coldiretti non potevo di certo sapere il possibile risultato elettorale e la tipologia di nomina, a maggior ragione non mi sono preoccupato di analizzare le regole interne dell’associazione perché non mi compete. Sapevo che il contributo era da rendere pubblico e così ho fatto osservando le regole».

Malandrone: «Restituisca quei soldi alla Coldiretti»

Anche in questo caso, come nell’interpellanza sull’Ortofrutticolo, il consigliere Malandrone non è stato soddisfatto della risposta. «Gli eventi che ha ricordato l’assessore, come il Palatartufo e le Sagre, esistono da tempo. Alle Sagre la mescita del vino è stata, dal punto di vista dell’impatto, un disastro quindi non lo metterei proprio nei punti di grande miglioramento del Festival – ha osservato – Sul tema del “bio” ricordo che nel corso degli anni abbiamo perso parecchio rispetto a Vinissage che era una manifestazione nazionale, ma invito Origlia a ragionare su progetti strutturali come i Distretti Bio, del Cibo, le De.Co che passano anche attraverso un piccolo bilancio sull’agricoltura e magari cercando altri fondi».

Sulla questione elettorale, il consigliere è stato più pungente: «Lei è riuscito a prendere un contributo di 7.500 euro da un’associazione di categoria che non ne sapeva nulla, in particolare da una persona dell’associazione, raddoppiando i contributi medi dati alla campagna elettorale del suo sindaco, circa 3.000 euro, da parte di imprese, aziende e privati cittadini. Dopo quell’evento c’è stato un terremoto in quell’associazione. Addirittura la ditta di Bibbiano (finita nell’indagine della Finanza per un presunto giro di corruzione in cambio di appalti, ma per episodi che non si riferiscono ad Asti ndr), ha destinato alla nostra città circa 3.000 euro. Lei, assessore, dovrebbe restituire quei soldi perché sono stati dati a un politico per fare, come assessore all’agricoltura, davvero poco».

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