Cerca
Close this search box.
battistero di san pietro
Attualità
Il caso

L’Asti che punta al turismo è la prima a “deturpare” le sue bellezze

Davanti al Battistero di San Pietro continuano ad esserci decine di cartelli stradali e pubblicitari che danneggiano lo skyline del sito archeologico

Iniziamo subito dalle obiezioni: da 14 mesi la città sta affrontando la pandemia e i disastrosi risvolti economici che provoca e continuerà ad alimentare anche in futuro. Ci sono ben altri problemi in città e il Comune non può “buttare” soldi in queste “sciocchezze”. Sarà anche così, ma fa sorridere quando si sentono roboanti proclami sul turismo, sull’UNESCO, sul potenziale culturale che la città dimostra di avere, su quanto bisogna investire per la sua promozione anche internazionale mentre è la stessa città a “deturpare” uno dei suoi gioielli architettonici e storici più evocativi.

Perché mentre l’Astigiano punta al Recovery Plan con 195 grandi progetti per un investimento totale da 1 miliardo di euro, scivola sulle piccole azioni virtuose che invece avrebbero un valore aggiunto enorme.

Ad esempio rimuovere, finalmente, tutta quella terribile cartellonistica stradale e pubblicitaria che deturpa lo skyline di uno dei siti turistici più belli e importanti di Asti: il Battistero di San Pietro.

Una situazione bizzarra già segnalata dal nostro giornale alcuni anni fa, in tempi non pandemici, proprio quando il turismo stava diventando sempre più strategico per l’indotto economico. Ma nulla è stato fatto e i cartelli sono ancora lì pronti a essere fotografati con le fioriture annesse e, se rimane spazio in camera, anche con il Battistero che si “intravede” sullo sfondo.

Nei giorni scorsi di questo problema si è tornato a discutere sul gruppo Facebook “Sei di Asti se…” dove molti concordano sul fatto che i cartelli stradali davanti al complesso monumentale siano un esempio di come, anche ad Asti, spesso si trascurino i dettagli che fanno la differenza.

D’altronde, come diceva Arthur Conan Doyle, papà del celeberrimo Sherlock Holmes, «le cose più piccole sono di gran lunga le più importanti» con buona pace dei vari Recovery e dei loro maxi progetti nei quali si spera si possano trovare degli spiccioli anche per sistemare un problema da nulla come quello dei cartelli installati nel posto più sbagliato della città.

[foto Ago]

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale