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Alberto Cirio
Attualità
Emergenza sanitaria

L’Rt in Piemonte è 1,41: la zona rossa è ormai certa a partire da lunedì

Lunedì nuove restrizioni, chiusure e DAD nelle scuole: gli studenti potrebbero tornare in classe non prima del 7 aprile, dopo Pasqua

Il Piemonte ha raggiunto un indice Rt di 1,41 e tenuto conto che le zone rosse scattano quando l’indice di contagio supera 1,25, anche la nostra regione è virtualmente in zona rossa.

Ma la certificazione del passaggio nella massima criticità e la conseguente chiusura di ulteriori attività e delle scuole, per cercare di raffreddare la curva dei contagi e dei ricoveri, nonché dei morti, arriverà solo domani, venerdì. A confermare che l’indice Rt è salito a 1,41 è stato il presidente Alberto Cirio durante un incontro istituzionale che si è svolto questa mattina a Cuneo.

D’altro canto già da giorni l’aumento dei contagi, la diffusione della variante inglese (pari a circa il 50% dei casi accertati) e le prime “zone rosse” localizzate in alcuni Distretti sanitari del territorio avevano lasciato intendere che si sarebbe giunti all’inevitabile conclusione.

La zona rossa potrebbe addirittura iniziare parzialmente domenica con un provvedimento dedicato per impedire che si raggiungano le seconde case fuori dai comuni di residenza.

Per quanto riguarda le scuole si tradurrà nella chiusura, da lunedì, di tutte le scuole materne, elementari e delle prime medie del Piemonte i cui studenti attiveranno la DAD come stanno già facendo i colleghi più grandi, dalla seconda media alle superiori.

Ma quanto durerà la DAD? È la domanda che molti genitori si stanno facendo anche se una risposta certa non c’è.

Almeno 14 giorni di DAD è prevista dal DPCM, ma per tornare in zona arancione saranno necessarie due settimane continuative di parametri “arancioni”, altrimenti niente da fare.

Inoltre le due settimane di DAD, iniziando da lunedì 15 marzo, terminerebbero domenica 28 marzo, tre giorni prima dell’inizio delle vacanze di Pasqua (in Piemonte fissate dal 1° al 6 aprile). Ammesso che a quel punto si avessero dati confortanti, ipotesi non così scontata, non avrebbe alcun senso riaprire le scuole per tre giorni, con tutto quel che ne consegue in termini di spostamento delle persone e assembramenti vari, per poi richiuderle per un’altra settimana.

Quindi l’ipotesi più probabile su cui si sta ragionando è mantenere i ragazzi in DAD fino al 31 marzo e poi in vacanza fino al 6 aprile ipotizzando un loro ritorno in classe il 7 aprile. Virus permettendo.

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2 risposte

  1. Ma invece di chiudere le scuole ed i ragazzi in casa per non parlare di negozi e attività in genere,chiudete gli anziani in casa che vanno in giro per supermercati a contagiarsi!Ma porca miseria possibile che non ci sia nessuno che pensi a chiudere in casa gli anziani da 70 anni in poi e portargli la spesa a casa visto che sono quelli più colpiti dal covid e li porta in terapia intensiva o peggio la morte?Non si può e non si deve chiudere un intero popolo in casa per tutelare una parte anzi se mai il contrario!Anche perché i bambini a casa se i genitori lavorano chi li guardano se non i loro nonni?E ora che presidenti di regioni e governo riflettano su ste cose ed avere coraggio in certe scelte non pensare sempre che cts e compagnia bella parlino per loro per scaricarsi le responsabilità!Basta non se ne può più!

  2. Si come no,e i ragazzi tutti ai giardini a farsi una canna in venti,e poi a casa a contagiare i nonni segregati…cosí sí.

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