Fu una delle prime chef donna d’Italia a ricevere la stella Michelin, nel 1997 e da allora il ristorante che ha guidato con il marito Aldo, il rinomatissimo Cà Vittoria di Tigliole, è sinonimo di qualità ed eccellenza della ristorazione astigiana, conosciuto in tutto il mondo.
Gemma se ne è andata e ad annunciarlo è stata la sua famiglia attraverso i profili social del ristorante albergo Cà Vittoria, che le ha dedicato un affettuosissimo saluto in italiano e in inglese: «Cara Nonna Gemma ti ricorderemo sempre come una grande cuoca , una mamma e nonna speciale . Faremo tutto il possibile per ricordarti e onorarti in ogni singolo piatto di Ca Vittoria, del Bumbunin e di Artbrosia . Ci mancherai ! Grazie con affetto la tua famiglia di Ca Vittoria». Con una bellissima foto d’epoca che riproponiamo in copertina di questo articolo.
I funerali si terranno lunedì alle 10,30 nella parrocchia di Tigliole.
Tanti, in queste ore, i messaggi di cordoglio che hanno riempito di affetto la famiglia, quella di sangue e quella della brigata del Cà Vittoria.
Fra i tanti quello di Carlo Cerrato che la ricorda quando era presidente dell’Atl di Asti: «È andata via Gemma, la Signora di Ca’ Vittoria di Tigliole. Una protagonista di cui i critici di cucina hanno scritto troppo poco. La voglio ricordare nel suo regno, ironica, semplice, diretta, in divisa da lavoro con il marito Aldo e la figlia Alessandra erede diretta dei suoi saperi. Uno scatto del 2005 con ospiti bavaresi in vista di una memorabile trasferta promozionale a Regensburg. Ma il ricordo più bello è dell’anno prima: una memorabile lezione “magistrale” di cucina tradizionale piemontese nell’arena di Madrid Fusion, davanti ad una parata di chef stellati, da Ferran Adria’ a Martin Beratasegui a Heston Blumenthal, da Gualtiero Marchesi a Nobu Matsuhisa ad un Carlo Cracco non ancora televisivo. Alla fine standing ovation e maxi tartufo bianco all’asta per beneficenza e destinato al ricevimento per il fidanzamento dell’allora Principe Felipe. Giornata indimenticabile. Grazie Signora Gemma e buon viaggio».