Che odore ha la polvere di Luna? “Di fucile sparato, espressione usata anche da Cesare Pavese parlando di se stesso”: è una delle curiosità raccontate da Piero Bianucci al pubblico intervenuto venerdì all’evento in Sala Pastrone “Dalla Terra alla Luna e ritorno?”. Manifestazione in due tempi (al mattino per le scuole, al pomeriggio per tutti), l’appuntamento ospitato in Asti Film Festival, e organizzato dal Magmax, ha conquistato il pubblico per la competenza e simpatia dei relatori e del moderatore Beppe Rovera.
I giornalisti scientifici hanno affascinato con storie di allunaggi, dettagli inediti sugli astronauti, riflessioni e ricordi personali. Silvia Rosa-Brusin, appassionata conduttrice del TGR Leonardo, ha dialogato senza filtri con gli studenti: “Chi di voi avrebbe rischiato la vita per andare sulla Luna?”. La sua speranza: “Nello spazio russi e americani stanno lavorando insieme: forse, chissà, porteranno la pace anche sulla Terra”.
Bianucci ha difeso con forza l’idea di esplorare il satellite della Terra per la conoscenza scientifica e condannato la mercificazione che muove il turismo spaziale: “Ormai lo spazio è come il Far West, chi prima arriva se lo prende, ci vuole un accordo internazionale per evitare che diventi fonte di ricchezza per pochi”.
Poi anche lui è passato alle domande dirette interpellando la psichiatra Letizia Primo: “Perché, tornando sulla Terra, molti astronauti hanno manifestato turbe psichiche?”. La specialista ha tra l’altro esposto la sindrome di adattamento nello spazio dell’uomo, “sempre alla ricerca di nuove scoperte come i delfini curiosi. Ma ricordiamoci, comunque sempre, di come è bella la Terra”.
L’antropologo Francesco Scalfari ha condiviso con la platea una riflessione personale: “Mi è sempre venuto naturale abbinare l’evento del primo passo dell’uomo sulla Luna, nel 1969, con la scoperta della prima camminata del genere umano, tre milioni e mezzo di anni fa, sulla Terra”. A corollario dell’aspetto più utilitaristico che scientifico, il chimico Massimo Umberto Tomalino, ideatore con Francesca Busa del Magmax, ha evidenziato l’importanza dell’eventuale ritorno sulla Luna per lo sfruttamento di materie prime strategiche.
Dodici gli astronauti che hanno poggiato i piedi sul lontano suolo di cui quattro, è stato ricordato, possono ancora oggi raccontarlo. A proposito di narrazione, quella cinematografica sulla Luna, regalata durante la giornata da Riccardo Costa e il Cinecircolo Vertigo per Asti Film Festival, ha molto emozionato il pubblico.
E guardando al futuro? Bianucci e Rosa-Brusin hanno espresso eguali previsioni: “All’inizio degli Anni Trenta del nostro secolo sarà costruita la nuova stazione spaziale che girerà intorno alla Luna e, con un atto altamente simbolico, partiranno un’astronauta donna e uno di colore. Per esplorare Marte occorrerà invece attendere il 2070”.
Subito, però, si potrà andare al Magmax per un incontro “a tema” ravvicinato: “Nelle nostre collezioni abbiamo un pezzo di meteorite marziano che tutti possono vedere” ha svelato Tomalino, molto soddisfatto per la riuscita dell’evento pensato fuori dalla Torre Quartero. Qui, fino al 25 aprile, resterà aperta la mostra temporanea “Dalla Terra alla Luna e ritorno?” con ingresso libero (prenotazioni al 328.1698691 o scrivendo ad astimagmax@gmail.com).
Nelle foto: relatori e organizzatori e un’immagine del pubblico giovanile.