Continua la sperimentazione sulle alternative all'uso dell'auto privata per i lavoratori che quotidianamente si recano nella zona industriale di Asti. La Provincia ha predisposto un box con dieci manualetti per condividere le soluzioni adottabili su questa e altre tematiche
Continuano le sperimentazioni del progetto MoMa.Biz sulla zona industriale di corso Alessandria, ad Asti. MoMa.Biz è un'iniziativa europea che vede la città di Asti tra le prime a testare nuove soluzioni volte ad incrementare la mobilità sostenibile di chi quotidianamente si sposta per raggiungere la zona industriale più grande della città. Un progetto che vede una stretta collaborazione tra Provincia e Comune, una partnership strategica per mettere in atto una serie di iniziative concrete per dare un'alternativa all'utilizzo dell'auto privata. Da oltre un mese ad Asti si stanno sperimentando soluzioni più o meno fruibili per chi deve raggiungere la zona industriale di corso Alessandria ma la strada da fare è ancora lunga rispetto agli obiettivi indicati dai promotori di MoMa.Biz.
In Provincia sono state illustrate le prossime interessanti iniziative: la prima è stata chiamata "Boxed solutions" e offre soluzioni in scatola per la mobilità sostenibile; la seconda si chiama "Mobility labels" ed é un sistema di classificazione delle zone industriali in base alle opportunità che queste offrono sul fronte dei trasporti. Valentina Cerigo, che ha seguito per conto della Provincia le fasi di realizzazione del progetto, spiega: «La boxed solutions for sustainable mobility è una scatola che contiene una decina di manualetti che servono a condividere quanto appreso dalle soluzioni innovative proposte da MoMa.Biz. Ci sono schede pratiche per trovare i metodi più utili da adottare rispetto al car sharing e van sharing, mobilità ciclabile, camminare, sulla gestione delle automobili, sui trasporti per persone con difficoltà motorie, sul trasporto pubblico, sul car pooling e per gestire la promozione del piano mobilità».
Diversamente il Mobility labels è uno strumento dedicato prevalentemente alle aziende situate nella zona industriale, una classificazione che indica, attraverso delle valutazioni, a che punto si è rispetto ai parametri della mobilità sostenibile. Attraverso la compilazione (in inglese) del questionario è possibile classificare l'area industriale su una scala di lettere, esattamente come la classificazione energetica degli elettrodomestici. Più si sale verso la classe A e più la zona è adeguatamente servita dalla mobilità sostenibile.
Il Comune di Asti e la Provincia hanno intenzione di continuare ad investire su queste tematiche. Recentemente è stato attivato un servizio di taxibus a tariffa calmierata per chi vuole raggiungere la zona industriale dalla stazione ferroviaria di piazza Marconi. A ciò si aggiunge il servizio Jungo che, dopo apposita registrazione, fornisce agli interessati una tessera personale con la quale chiedere passaggi in auto (pagati secondo una tariffa prestabilita). C'è poi l'implemento della linea 3 con una corsa diretta alla stazione e che parte dalla zona industriale alle 20,10. Nulla di fatto, invece, per l'attivazione del 3 express, atteso già per settembre e mai partito. La linea avrebbe dovuto accelerare i collegamenti tra la stazione e corso Alessandria facendo risparmiare 12 minuti di viaggio.
Ora la speranza è che venga attivata in un prossimo futuro. Altre soluzioni propongono l'implemento dei collegamenti ciclabili (progetto Naviki) e l'estensione del telelavoro. Ci sono inoltre tre monitor che la Provincia vorrebbe installare in tre siti sensibili (Comdata, Gate e Banca d'Alba) per informare i cittadini su orari e coincidenze del trasporto pubblico ma, ad oggi, si attende l'ok da parte delle aziende interessate. Maggiori informazioni sul sito MoMa.Biz
Riccardo Santagati
twitter: @riccardosantaga