Un intervento risolutivo realizzato con tecniche all’avanguardia, grande celerità e senza disagi agli utenti. Il frutto dell’opera delle eccellenze astigiane, che in alcuni casi lavorano, è proprio il caso di dire, sottotraccia, invisibili, ma quanto mai efficaci. A Mombaruzzo l’Acquedotto Valtiglione e il Comune hanno risolto un caso particolarmente critico di rottura di una tubazione, senza dover effettuare scavi e senza il minimo disagio per cittadini e automobilisti, in brevissimo tempo, grazie all’impiego di una nuova tecnica, il “relining”, da parte dell’Impresa Mondo di Montegrosso d’Asti, unica nell’Astigiano e tra le poche in Italia ad usare una metodica ad altissima tecnologia.
«Tecnicamente si è trattato dell’intervento di un piccolo-grande robot che, facendo ingresso da un tombino ed attraverso una regia che lo guida e dopo aver eseguito una mappatura tridimensionale della condotta, riesce ad installare guaine in fibra di vetro polimerizzate da raggi UV – spiega Giovanni Spandonaro, presidente dell’Acquedotto Valtiglione e sindaco di Mombaruzzo – Una tecnologia “no-dig” (senza scavo) che entrando da un classico tombino ed uscendo da quello seguente ripara e riabilita tubature fognarie, di acqua piovana, miste, ma anche condotte di acqua potabile compromesse». A Mombaruzzo, nel suggestivo borgo del Monferrato noto per i suoi amaretti, l’impresa edile montegrossese ha realizzato un intervento innovativo: «Si trattava di un vecchio collettore fognario in calcestruzzo con gravi problemi di tenuta idraulica – aggiunge Spandonaro – e posto in una strada molto trafficata: la chiusura al traffico avrebbe comportato forti disagi. Una situazione molto difficile, come si può immaginare, che avrebbe costretto a sopportare la perdita delle acque reflue oppure un lungo periodo di chiusura al passaggio di automezzi causa scavo. Invece abbiamo risolto il problema con soli due giorni di lavoro».
Con la sicurezza della loro grande professionalità, spiegano i fratelli Romolo e Fausto Tartaglino, alla guida dell’Impresa Mondo, giunta alla terza generazione: «In realtà ci troviamo davanti a una rivoluzione che in Italia diversamente da altri Paesi europei è ancora poco conosciuta. Crediamo e investiamo molto nello sviluppo tecnologico, pur restando un’azienda che, avendo radici antiche, continua a basare il proprio lavoro sull’esperienza e professionalità dei propri collaboratori. Siamo tuttavia convinti che un giusto equilibrio tra nuove tecnologie e metodi tradizionali sia la strada migliore per restare competitivi in un settore in continua evoluzione. In particolare la tecnologia UV – CIPP, a nostro avviso, si diffonderà parecchio nei prossimi anni, considerato il basso impatto ambientale e l’efficienza nella rigenerazione di tubazioni obsolete che, purtroppo, non mancano in buona parte dei Comuni italiani».