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Attualità
Contributo regionale

Montiglio Monferrato: il museo del tempo contadino diventa realtà

L’intervento prevede il completamento di una struttura dedicata al tempo in relazione con uno degli elementi che caratterizzano il territorio, le meridiane
Grazie a un contributo della Regione di 619 mila euro, il museo del tempo contadino, un progetto da molto tempo in itinere, diventerà una realtà. L’intervento di particolare rilievo per il territorio prevede il completamento di una struttura dedicata al tempo in stretta relazione con uno degli elementi che caratterizzano il territorio, le meridiane. Verrà anche creato, grazie al restauro del palazzo Belly, un centro polisemantico. Costituiranno elementi trainanti per l’attivazione di iniziative legate allo sviluppo socio-economico e turistico del territorio.

«Montiglio – sottolinea in sindaco Dimitri Tasso – è il luogo perfetto per il museo del tempo e il recupero del palazzo di piazza Belly potrà essere il volano per la riqualificazione del nostro bellissimo centro storico. Siamo contenti che l’amministrazione regionale abbia preso a cuore il nostro progetto che è in pista da una ventina d’anni e che ha già visto alcuni importanti interventi quali lo spostamento della centrale telefonica e il consolidamento statico dell’immobile».

Il paese vanta 57 meridiane e 3 rose dei venti firmate da Mario Tebenghi, gnomonista di fama nazionale, diventate il simbolo del borgo monferrino ed è stato creato un percorso per ammirarle; in sua memoria tre anni fa è stata realizzata la mediana dei tartufi, che abbellisce l’edificio in piazza Regina Margherita sede dell’Infopoint.

Nato a Montiglio l’11 luglio 1922, Tebenghi fin da giovane iniziò a interessarsi agli orologi solari, grazie al sacrestano della parrocchia di Montiglio. Versato al disegno, lavorò prima allo studio di grafica Testa e quindi al Centro storico Fiat. A fine anni ‘60 riprese l’interesse per i quadranti solari, realizzandone nella sua lunga vita ben 528 (tutti accuratamente catalogati dal figlio Danilo), alcuni dei quali non più esistenti. La maggior parte sono nell’Astigiano e in provincia di Torino (soprattutto nel basso Canavese), ma l’artista montigliese ha realizzato sporadicamente opere anche in altre regioni (Lombardia, Toscana, Veneto, Liguria, Valle d’Aosta) e perfino una rosa dei venti in Francia. Tebenghi ha lavorato prevalentemente su edifici privati, mentre i tanti restauri che ha curato riguardano soprattutto orologi solari che si trovano su chiese ed edifici pubblici.

Il tipico orologio solare di Tebenghi indica l’ora vera del fuso e il mezzogiorno locale (a volte anche l’ora estiva), riporta la linea equinoziale, talora la curva dell’equazione del tempo in forma cartesiana, quasi sempre un motto (in latino, italiano o dialetto piemontese) e talora una fraseologia accessoria voluta dal committente. Una caratteristica che consente di riconoscere la produzione più recente dell’artista montigliese è il sole rappresentato umanizzato con un faccione sorridente.

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