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Nizza: asilo di “Vigne&Vini”, sindacati in campo
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Nizza: asilo di “Vigne&Vini”, sindacati in campo

Sono molti i mugugni levatisi nel Nicese dopo l’annuncio ufficiale della sospensione della sezione di asilo nido dell’unione “Vigne&Vini”. A protestare sono state alcune mamme, che ne

Sono molti i mugugni levatisi nel Nicese dopo l’annuncio ufficiale della sospensione della sezione di asilo nido dell’unione “Vigne&Vini”. A protestare sono state alcune mamme, che ne hanno scritto su Facebook, ma anche il sindacato Fp-Cgil che sulla questione ha rapidamente diramato un comunicato a firma della sua segretaria generale Serena Moriondo.

Vi si lamentano i disagi che la decisione della comunità collinare starebbe arrecando a famiglie e lavoratrici così come la mancanza di un confronto preventivo: «Siamo venuti a conoscenza il 31 luglio, durante un incontro con l’azienda Gesster (…), che le lavoratrici addette all’asilo nido, non essendo in possesso dei titoli necessari per l’espletamento di altre mansioni, non potevano essere ricollocate. Su nostra richiesta, in accordo con la direzione aziendale, abbiamo cercato di contenere il danno stipulando un accordo per l’attivazione della cassa integrazione in deroga fino al 9 novembre 2013, in attesa di ridefinizione organizzativa del servizio stesso».

Il sindacato ribadisce la propria contrarietà alla scelta della chiusura del servizio: «La crisi economico-finanziaria ha indebolito il tessuto sociale (…). Riteniamo che, seppur in presenza di una necessaria e attenta valutazione del servizio anche di natura economica e gestionale, la scelta operata dall’Unione sia socialmente sbagliata. Abbiamo chiesto un incontro urgente al presidente dell’Unione e alla direzione del Cisa e Gesster affinché questa scelta sia revocata. Qualora fosse confermata (…) chiediamo che i sindaci si impegnino a trovare una collocazione alle bambine e ai bambini che hanno frequentato nella precedente annualità e ai figli di quei genitori che hanno manifestato il loro interesse a questo servizio e che, ci hanno riferito alcuni interessati, in più di un’occasione sono stati “scoraggiati” ad esprimere tale preferenza. Chiediamo una analogo impegno per la ricollocazione del personale in cassa integrazione, all’interno di Gesster, prima della data di scadenza della stessa».

Un gruppo di genitori, dopo i primi contatti su Facebook, si sono incontrati giovedì pomeriggio al bar del centro commerciale nicese. «Volevamo scambiarci informazioni e riflettere sul da farsi – spiega Viviana Battifarano, la mamma che in questi giorni è stata più vivace nel dibattito sul social network. – Molti di noi si stanno già organizzando in via alternativa e si rivolgeranno a realtà private». Nel frattempo alcune giunte comunali stanno invece deliberando la convenzione con Nizza per permettere ai propri bambini di iscriversi alla sezione del “Campanòn” della struttura di regione Colania.

Fulvio Gatti

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