C’è stato fermento a Nizza nell’ultimo Consiglio Comunale svoltosi su piattaforma web, a seguito di una mozione presentata dai consiglieri di minoranza Maurizio Carcione (nella foto) e Flavio Pesce, in rappresentanza dei rispettivi gruppi. Oggetto, le risorse stanziate in ambito locale per l’emergenza pandemica.
«Riteniamo che sarebbe utile e opportuno che il nostro Comune, come fatto da molte altre amministrazioni del nostro paese, scelga di mettere mano al bilancio per iniziative autonome, al di là delle risorse stanziate dallo Stato – ha chiarito Carcione – Diverse iniziative negli anni passati non sono state fatte o non saranno fatte. Chiediamo che una parte di questi risparmi vengano devoluti alle categorie produttive, a seguito di incontri con i rappresentanti delle medesime per concordare esigenze e modalità».
Il collega Pesce ha ricordato di aver fatto richiesta analoga al sindaco Simone Nosenzo, via comunicazione scritta, già lo scorso aprile: «Suggerivamo che i fondi provenienti dagli eventi cancellati fossero impegnati in una massiccia campagna di promozione del territorio, a sostegno dell’interesse attorno a Nizza. Ce ne sarebbe bisogno anche ora, ma non sono state prese iniziative in questo senso». La replica del primo cittadino nicese è stata decisa:
«Si cita il 2020 nella mozione, come se l’amministrazione non avesse fatto nulla per le attività. Vorrei ricordare la detrazione per un ammontare di 58 mila euro. Altri interventi dovuti al Covid hanno portato aggravi di corsi: circa 25 mila euro extra per la raccolta rifiuti, così come le mancate rette del nido». Riguardo ai “buoni spesa” per circa 70 mila euro, Nosenzo ha menzionato la rapidità della consegna, ringraziando gli uffici: «A un anno di distanza la crisi non è ancora conclusa. È stato fatto molto lavoro, magari non sufficiente per la minoranza, ma tutte le risorse che siamo stati in grado di trovare, per le famiglie e per le attività, sono state erogate».
Possibile, secondo il primo cittadino, il “tavolo” con gli esercenti. Con un chiarimento finale riguardo alle risorse trasferite dallo Stato: «Sono poi soggette a rendicontazione. Se avessimo fatto stanziamenti troppo ampi, potremmo ritrovarci con debiti poi non riconosciuti. La scelta è stata piuttosto di evitare in modo oculato spese che potrebbero mettere in difficoltà il nostro bilancio». La mozione, ha precisato quindi Carcione, non intendeva essere elemento di scontro, ma di condivisione: «Non c’è scritto che non avete fatto nulla, ma che il Comune non ha stanziato nulla per le attività economiche. È stata scritta nella maniera più ecumenica possibile, quasi democristiana, proprio perché su questa materia non possiamo dividerci». La mozione è stata quindi trasformata in ordine del giorno, seguita a riunione dei capigruppo. Il testo infine votato all’unanimità, rispetto all’originario, include riferimento ai fondi statali già erogati dal Comune nell’ambito della crisi.