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Lavori in corso

Nizza, l’Asl: «Il presidio verrà terminato ad agosto 2026»

Sopralluogo al cantiere col direttore generale Gorgoni. Isnardi: «Bene ma non benissimo»
Dopo anni di rinvii e promesse disattese, il cantiere del nuovo presidio sanitario della Valle Belbo procede secondo la tabella di marcia. La consegna dell’opera è prevista per agosto 2026, a cui seguirà il collaudo e l’avvio della piena operatività della struttura. A darne conferma è stato il direttore generale dell’Asl di Asti Giovanni Gorgoni, durante il sopralluogo al cantiere effettuato nei giorni scorsi insieme ai sindaci del Sud Astigiano, al presidente della Provincia Maurizio Rasero, all’assessore regionale Marco Gabusi e ai consiglieri regionali Fabio Isnardi e Fabio Carosso.

Dopo oltre diciotto anni di attesa, segnati da annunci ufficiali e blocchi burocratici, i lavori sembrano finalmente avviati verso la conclusione. Un traguardo che l’amministrazione locale guarda con ottimismo. «Siamo contenti che le lavorazioni stiano procedendo rispettando le tempistiche – ha commentato il sindaco di Nizza Monferrato e presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl di Asti Simone Nosenzo – Questa è un’opera in cui purtroppo la cittadinanza ha perso la fiducia, ma oggi possiamo finalmente vedere la luce in fondo al tunnel».

Il progetto attuale prevede un presidio con punto di primo intervento, diagnostica strumentale (con Tac), poliambulatori specialistici, dialisi, hospice, ospedale di comunità e altri servizi sanitari. A questi, potrebbero aggiungersi in una fase successiva anche chirurgia ambulatoriale complessa, telemedicina avanzata e day hospital onco-ematologico. «Qualunque affinamento in corsa del progetto – ha però avvertito Gorgoni – sarebbe una pericolosa occasione di ulteriore dilazione, ora come ora il tempo è la risorsa più preziosa».

Sul punto, non è mancata una nota critica da parte del consigliere regionale del Partito Democratico Fabio Isnardi, che da tempo segue l’evoluzione del progetto. «Bene, ma non benissimo – ha dichiarato – È positivo che venga confermata una scadenza, dopo anni di cambi di rotta. Ma perché aspettare l’apertura per ampliare l’offerta sanitaria? Si potrebbe già oggi introdurre una variante al progetto per rendere l’opera più rispondente ai bisogni del territorio».

Isnardi ha inoltre rilanciato la necessità di partire dai servizi esistenti, segnalando ad esempio che «il Punto di primo intervento della struttura attuale di Nizza è operativo solo 12 ore al giorno, e da anni manca il radiologo dopo le 16 e nei fine settimana».

Al termine dell’incontro tra istituzioni e comitato Articolo 32, che ha consegnato all’Asl un documento di proposte, è stata sottoscritta la convenzione tra Asl e Provincia per gli espropri necessari alla realizzazione della rotonda di accesso, che ottimizzerà la gestione del traffico, previsto in aumento quando il presidio entrerà in funzione.

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