Al primo posto tra i punti del programma elettorale del Progetto Polis, capolista l’ex sindaco Maurizio Carcione, c’è la “questione ospedale della Valle Belbo”. Il candidato a primo cittadino torna a insistere
Al primo posto tra i punti del programma elettorale del Progetto Polis, capolista l’ex sindaco Maurizio Carcione, c’è la “questione ospedale della Valle Belbo”. Il candidato a primo cittadino torna a insistere, come già fatto in più occasioni pubbliche, sull’argomento e su quello che sostiene essere stato un comportamento inadeguato da parte dell’amministrazione uscente: «A oggi, l’ospedale della Valle Belbo non è più contemplato nella rete regionale. E questo nonostante, invece, di sia quello di Ovada, con la giustificazione della collocazione in “area disagiata”. E’ evidente che sia mancato un peso politico locale, nelle nostre zone, in grado di difendere con la giusta determinazione il diritto alla salute dei cittadini. Se saremo eletti, il primo atto sarà impugnare il mancato rispetto dell’accordo di programma».
Altra critica di Carcione all’amministrazione Pesce riguarda la necessità di fare sistema, per il turismo, dopo la certificazione UNESCO: «Non c’è stato modo di avere l’ampio respiro e la sinergia di progettia avviati, ma ormai conclusi, come il Distretto del Benessere». Ma le proposte elettorali del progetto Polis vengono da molti dei candidati a consiglieri, gli stessi che hanno partecipato come relatori ai “laboratori” nei mesi scorsi all’Auditorium Trinità. Dall’ex vicesindaco Sergio Perazzo, l’invito a riprendere i progetti di messa in sicurezza del territorio dai rischi alluvionali, dalla nuova cassa di espansione a “ruscellamenti collinari” che permetterebbero di ridurre l’inquinamento.
Proposte sul tema del lavoro da Ermanno Laner: «Chiediamo agli imprenditori locali di manifestare le loro esigenze a cui si cercherà di andare incontro. Compito di un’amministrazione è dare le condizioni migliori per la crescita occupazionale». Adesione alla lista come candidato consigliere da parte di Gionata Borin, già attivista di Libera: «Lasciamoci alle spalle alcune carenze di trasperenza di questa amministrazione, dall’aumento dei costi della politica alla mancata costituzione di Nizza come parte civile nel processo ATC, fino ai poco meritocratici passaggi di testimone, come assessori, tra padre e figlio».
Fulvio Gatti