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Nizza resiste appena sopra i 10 mila abitanti

Nel 2023 persi 69 residenti (in tutto sono 10.008). Pesa anche il brusco calo delle nascite
Segno “meno” su molti fronti, in termini di popolazione all’ombra del “Campanòn”; siamo in linea con le tendenze nazionali, eppure quel “-10” rispetto all’annata precedente, in termini di fiocchi rosa e azzurri alle porte, sembra spiccare particolarmente. Al 31 dicembre 2023 il saldo di residenti a Nizza Monferrato è 10 mila e 8, 69 unità in meno rispetto alla fine dell’anno precedente.

E se nel 2022 erano stati 59 i nuovi nati e le nuove nate, i 12 mesi appena conclusi li hanno visti calare a 49. Ci si domanda, in questo senso, se sia una semplice eccezione, anziché parte di un crollo drastico. Pur ridotte, le nascite sotto il “Campanòn” erano state ragionevolmente stabili per un quadriennio: 64 nel 2019, 60 nel 2020, poi 56 nel 2021 e 59 nel 2022. Se si risale indietro si nota però una vistosa diminuzione nel corso della decade: il 2014 aveva visto sfiorare il centinaio di nascite.

Più ondivago, e perciò in grado di invalidare la statistica “a spanne” il dato invece dei decessi, scesi a propria volta e in modo notevole: 146 nel 2023, erano stati 168 e 162 nelle due annate precedenti. Nel bilancio di una popolazione a maggioranza matura, in cui chi viene a mancare pesa è il triplo di chi viene al mondo, a pesare sul dato conclusivo sono solitamente le nuove iscrizioni tra i residenti e le cancellazioni a causa di trasferimento in differente località.

In questo senso il 2023 ha visto diminuire sia le domande di residenza (da 439 a 337, ovvero ben 102 persone in meno) che le pratiche di trasferimento altrove (da 347 nel 2022 a 309 l’anno successivo, ovvero meno 38). Ci si consola, parlando di fiocchi rosa e azzurri, a ficcare il naso nel calendario dell’annata appena conclusa per andare a scoprire quali siano stati i mesi più ricchi di nascite, a quali invece meno “fecondi”. Alla sommità della statistica troviamo il mese di aprile, in cui a Nizza Monferrato sono venuti al mondo 8 tra bimbe e bimbi; segue settembre, con 6 nascite, parimerito in classifica maggio e ottobre con 5. E se la media si aggira sui 3-4 nuovi venuti al mese, abbastanza equamente distribuiti lungo le stagioni, curioso il dato di novembre che non ha visto nessuna nascita. Se sul dato di natalità influiscono le condizioni generali e, forse, un più limitato ventaglio di opportunità lavorative, rispetto a centri maggiori, fattore che favorirebbe le nuove famiglie, ci si chiede se le due nuove scuole in costruzione potrebbero però in futuro incentivare questi trasferimenti.

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