Ad Asti si alzano i toni dello scontro tra i gruppi di minoranza e l’amministrazione Rasero in merito al funzionamento del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari. O, stando a quanto denunciato dai consiglieri di opposizione Ferlisi, Miravalle, Sutera, Vercelli, Crivelli, Cerruti, Migliasso, Miroglio, Saracco, Briccarello, Malandrone e Bosia, in merito al non funzionamento degli organi collegiali che rischia di comprimere il ruolo degli eletti a «passacarte con compiti meramente burocratici».
«Ci riferiamo in particolare – scrivono i consiglieri – alla pessima abitudine di non mettere a disposizione con congruo anticipo il materiale su cui le Commissioni svolgono l’istruttoria e il Consiglio le deliberazioni. Da ultimo, è successo nel caso della Convenzione tra il Comune e Asti Musei, ma anche riguardo alle modifiche statutarie di Astiss e dei patti parasociali di alcune partecipate. Ma, nel recente passato, si è verificato anche su complesse pratiche urbanistiche e di bilancio. In tutti i casi si tratta di pratiche in cui deve essere garantita, nella sostanza, e non solo nella forma, la possibilità di approfondire, studiare, chiedere delucidazioni, proporre alternative».
In una lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio comunale, Federico Garrone, e al Segretario generale del Comune Paolo Morra, inviata per conoscenza anche al sindaco Rasero, tutti i consiglieri di minoranza annunciano, nel caso la situazione non dovesse cambiare, l’intenzione di «autosospendersi dai lavori consiliari fino a quando non saremo messi nelle condizioni di svolgere il compito per cui siamo stati eletti».
Quella che l’opposizione chiama «mancanza di trasparenza» riguarderebbe anche la calendarizzazione delle sedute consiliari. «Soprattutto su pratiche ripetute e non urgenti, serve una pianificazione di medio periodo da concordare con i capigruppo. Intuiamo le esigenze politiche di “tenere insieme i pezzi” di maggioranza, ma ciò non può andare a discapito del buon funzionamento del Consiglio. Notiamo infine che l’auspicio condiviso a fine 2023 di far lavorare più e meglio le Commissioni consiliari è caduto nel vuoto e che l’attività di alcune Commissioni rimane ferma da mesi».
La replica del presidente del Consiglio Garrone
Alle accuse mosse dai consiglieri di minoranza è giunta anche la replica del presidente del Consiglio, Federico Garrone. «Io e il Segretario Generale abbiamo appreso con rammarico il contenuto della comunicazione dei colleghi di minoranza. Abbiamo effettuato le verifiche del caso e, sebbene possiamo affermare con certezza che il Regolamento è stato rispettato, abbiamo ritenuto opportuno sollecitare tutti ad una maggiore collaborazione nello svolgimento dei lavori delle commissioni e del Consiglio comunale».