In merito all’iter amministrativo che dovrebbe portare alla vendita di terreni comunali in via Maggiora per far insediare un nuovo maxi centro commerciale, la cui pratica è già stata oggetto di un’interpellanza in Consiglio, pubblichiamo la presa di posizione di Confesercenti e Confcommercio che non sono d’accordo sull’arrivo ad Asti di nuove grandi superfici di vendita.
Confesercenti: «Rasero si contraddice, così non aiuta i commercianti»
Nel 2020 il Comune presentò alla Regione una proposta di insediamento commerciale L2 e cioè di grandi dimensioni (tipo il Borgo) da realizzarsi sui terreni di via Maggiora già individuati per l’edificazione del nuovo Palazzetto. In questi ultimi giorni si è tornati a parlare di quel progetto e la nostra Associazione esprime il proprio giudizio negativo per i seguenti motivi:
– I grandi centri commerciali sono fino ad oggi la maggiore causa dell’impoverimento del tessuto commerciale tradizionale e la conseguente desertificazione degli spazi cittadini. Già ad oggi nel centro di Asti ci sono più di 100 locali sfitti.
– Tutti gli studi economici relativi al settore commercio prospettano un progressivo superamento del modello “Centro Commerciale” sostituito nell’interesse dei consumatori dall’E.Commerce. Quando questo progetto potrà verosimilmente essere realizzato sarà quindi già economicamente superato (vedasi “I Bricchi” di Isola).
– L’insediamento di importanti superfici commerciali in un luogo destinato a uso sportivo/sociale va a significare un’ulteriore cementificazione quando è ormai indiscutibile che la tutela ambientale sia il tema prioritario del nostro presente e futuro.
– La zona in oggetto ci pare già pesantemente in difficoltà come viabilità, di certo un ulteriore afflusso di auto potrebbe far collassare l’intera rete viaria.
Inoltre ci pare contraddittorio per l’Amministrazione (la stessa del 2020) che, nella persona del Sindaco Rasero, ha sempre affermato di voler tutelare e aiutare i commercianti astigiani e poi nei fatti propone un progetto che li danneggia pesantemente.
Il Comune ha inoltre sostenuto e sostiene l’attività del “Distretto del Commercio” che va in direzione diametralmente opposta.
Mauro Ardissone, Confesercenti
Confcommercio: «Bisogna avere coraggio e pensare a soluzioni diverse»
La posizione di Confcommercio è chiara al riguardo di nuovi insediamenti della GDO: basta comparare i dati della superficie comunale e della popolazione residente con quelli della superficie già occupata dalla GDO per dire che bisogna avere il coraggio di “dare un segnale” e pensare a soluzioni diverse. Come ha fatto la Confcommercio di Asti che ha sviluppato una “analisi metodologica” di accompagnamento a un lavoro tecnico-scientifico con l’obiettivo di sviluppare una “proposta di carattere urbanistico – commerciale e gestionale” puntando sul riposizionamento strategico del centro storico di Asti. Abbiamo focalizzato degli “obiettivi strategici” su cui puntare nel medio periodo, orientati alla definizione di “politiche attive” di carattere urbanistico e fiscale che devono essere concepiti e strutturati come sostegno delle attività economiche urbane. Avendo chiare le criticità: desertificazione, servizi di primaria necessità e sicurezza.
Abbiamo puntato sulle “politiche distrettuali” guardando a Regioni confinanti e alla Regione Piemonte che ha fornito con i Distretti del commercio, DUC urbani e DDC diffusi, un importante strumento per il rilancio della economia dei “centri urbani”. Ma va sottolineato anche un altro aspetto, quello riguardante le sinergie nate tra pubblico e privato, sinonimo di dialogo, collaborazione, partecipazione e condivisione sulle progettualità.
Condizioni che a nostro avviso devono esistere nel momento in cui inizierà la discussione su questa “variante” e sarà importante considerare anche certi aspetti e tematiche all’ODG del “distretto Urbano del Commercio di Asti” riguardanti il “piano di marketing-territoriale del centro storico” la “regolamentazione delle medie strutture di vendita”, il “piano di logistica urbana”, senza dimenticare i “progetti di riuso dei medi e grandi contenitori dismessi”, compreso il “monitoraggio dei locali sfitti ai piani terra”.
Claudio Bruno, direttore Confcommercio Asti