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Attualità
Comune e Associazione Trifolao

Oltre 120 nuove piante a San Damiano, dal verde pubblico alle specie tartufigene

Accanto alle piantumazioni anche le potature di 376 alberi dei viali, aree verdi e altre zone del territorio comunale

L’arrivo della primavera è il momento in cui si rendono necessari diversi lavori per la cura del verde pubblico e, in preparazione della vegetazione che verrà, si effettuano le potature agli alberi. A San Damiano d’Asti è terminata nei giorni scorsi la potatura dei platani dei diversi viali che circondano il paese e regalano ombra ai passanti sui baluardi Montebello, Palestro e Solferino, oltre che delle piante presenti in diversi altri punti del territorio comunale. In totale si tratta di 376 alberi, la cui manutenzione è stata affidata ad una ditta specializzata, con un costo di 24.590 euro più IVA: per alcune piante la potatura è stata indispensabile a causa dei danni subiti in conseguenza dei temporali della scorsa estate che li avevano resi pericolanti, oppure a rischio di interruzione di linee elettriche, per altri si è trattato solo di un’operazione di sistemazione della chioma.

I platani dei viali sono stati potati con il sistema “a candelabra”, tipico dei viali francesi ed avviato dal sindaco Valter Valle al tempo del suo mandato. La manutenzione ha riguardato anche le aree verdi di via Cici, via Pero e via Fenoglio, ma non l’area di via Sella, la cui cura è stata presa in carico dal Gruppo Alpini di San Damiano e dai residenti nella zona.

«Intendiamo valorizzare ed incrementare il verde pubblico ovunque sia possibile – dice il sindaco Davide Migliasso – per cui abbiamo iniziato con un terreno comunale sito in via San Vincenzo e sinora a prato: abbiamo messo a dimora 40 alberi che ci sono stati forniti dalla Regione Piemonte, più altri 50 acquistati dal Comune e 10 donati da un cittadino. Ultime sono le 20 piante messe a dimora insieme all’Associazione Trifolao: in totale sono 120 piante, suddivise fra tigli, querce, betulle e pioppi ed in grado di produrre tartufi. Parallelamente alla messa a dimora di queste piante è partita una campagna di informazione per difendere le piante tartufigene esistenti, che possono costituire una grande risorsa economica: a tal fine vorremmo realizzare anche una tartufaia didattica, sia per i bambini, sia a scopo turistico».

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