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Attualità

Mannaia sulla sanità: spariranno
undici reparti all'ospedale di Asti?

Dopo la sorpresa della sottrazione dei fondi destinati al completamento dell’ospedale di Nizza, ora dalla Regione rischia di cadere una nuova mannaia sulla sanità astigiana. La revisione della rete

Dopo la sorpresa della sottrazione dei fondi destinati al completamento dell’ospedale di Nizza, ora dalla Regione rischia di cadere una nuova mannaia sulla sanità astigiana. La revisione della rete ospedaliera pubblica e privata, varata qualche giorno fa dalla Giunta Regionale, rischia di ridurre i reparti all’ospedale Cardinal Massaia. Sulle note stampa emanate dalla Regione si parla di undici primari in meno, ma visto che un reparto difficilmente potrà essere funzionale senza una guida e un responsabile, è facile pensare che dietro ci sia una manovra per eliminare 11 reparti su 30. Una vera batosta.

A poco sono valse le rassicurazioni immediatamente piovute da Torino sui mugugni levatisi dalle Asl “ferite”. “Il nostro obiettivo è riqualificare la spesa sanitaria riducendo gli sprechi che in questi anni hanno abbassato la qualità del sistema sanitario piemontese, per tornare ad investire sul territorio”. Queste le parole del governatore piemontese Chiamparino, ma è chiaro che dopo queste affermazioni i timori tra gli astigiani sono rimasti. “Abbiamo svolto una grande mole di lavoro – ha aggiunto l’assessore alla Sanità Saitta – e siamo consapevoli di avere l’onere di scelte difficili, spesso impopolari e sempre rinviate nel passato. Vogliamo uscire dal Piano di rientro per ridare dignità al Piemonte”.

Sono obiettivi pesanti che preludono a decisioni concrete di un certo spessore e che avranno una ripercussione sulla sanità della nostra regione e quindi anche su quella astigiana. La revisione della rete ospedaliera pubblica non comporterà alcun disservizio per gli utenti, dicono da Palazzo Lascaris. Ma è difficile immaginare come una riduzione di undici primariati non produca ripercussioni sull’utente. Nell’arco di qualche anno si potrebbero così perdere al Massaia le Soc di Dermatologia, Dietologia, Gastroenterologia, Geriatria, una delle due Medicine, Malattie endocrine, malattie infettive, pneumologia, Radioterapia, Maxillofacciale e Chirurgia Vascolare.

Anche i politici locali sembrano essere stati presi in contropiede ed ora chiederanno chiarimenti e maggiori dettagli ai colleghi della Regione.

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