“Nessun maltrattamento fu inflitto ai cavalli prima e durante il Palio 2014”. I ventuno imputati, già assolti in primo grado dal Tribunale di Asti (sentenza che venne impugnata dal P.M. Laura Deodato) sono stati assolti anche dalla Corte d’Appello di Torino, sezione IV Penale. E’ stata infatti dichiarata inammissibile la richiesta formulata dal P.M.
Per il nostro Palio si tratta di una grande vittoria e di un fondamentale passo avanti dal punto di vista della credibilità nonché della serietà nell’operare da parte degli addetti ai lavori. Quando il bubbone scoppiò con perquisizioni e controlli dei Carabinieri e dei veterinari dell’Asl in tutte le scuderie che ospitavano purosangue in procinto di correre il Palio (o di fungere da riserva), si era nell’imminenza della corsa del 2014. Sulla manifestazione caddero pesanti ombre e non mancarono da parte di numerosi detrattori dichiarazioni sulla regolarità dell’evento e sul comportamento dei Rettori, dei responsabili e degli appartenenti alle commissioni corsa dei vari Comitati. Dopo quasi otto anni è stata finalmente scritta la parola fine sulla vicenda.
Tre avvocati astigiani, Alberto Pasta, Marco Scassa e Marco Zappa, figure vicinissime al Palio per incarichi ricoperti sia in passato sia oggi, svolgevano in sede processuale compiti di difesa di alcuni degli imputati.
Le parole dell’avvocato Alberto Pasta, già vicesindaco ed assessore al Palio: «Soddisfazione doppia per quanto mi riguarda. In primo luogo per la conferma in Corte d’Appello della sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Asti e inoltre, quale ex assessore al Palio, per aver visto fugate tutte le ombre che si erano addensate sulla manifestazione. Una sentenza che fa chiarezza e dice in maniera netta che nel nostro Palio 2014 i cavalli non subirono alcun tipo di maltrattamento».
L’avvocato Marco Zappa, già Rettore del Rione San Secondo, ha affermato: «È stato un lungo e difficile processo, ma Tribunale e Corte di Appello hanno dato ragione alle difese su tutta la linea con motivazioni esaustive e dettagliate. Il Palio di Asti, al di là dei pregiudizi, ha dimostrato che non sussiste in esso il maltrattamento degli animali e questo grazie ad una rigorosa struttura organizzativa ed al senso di responsabilità di Rioni, Borghi, Comuni, fantini e proprietari».
Ancora più dettagliate le spiegazioni dell’avvocato Marco Scassa, attuale Rettore del Borgo Don Bosco: «Finalmente la vicenda si è conclusa nel migliore dei modi con l’assoluzione dei ventuno imputati. Una situazione che ha segnato il nostro Palio, la gente che lo ama e non scordiamoci i fantini, perché in loro aveva sicuramente generato una certa ansia. Tutto era nato, voglio ricordarlo, dalle perquisizioni dei Carabinieri e dai prelievi di urina e crine effettuati prima del Palio 2014. Inoltre i veterinari dell’Asl avevano a loro volta prelevato campioni di sangue ai cavalli nelle fasi di preparazione al Palio e ai soggetti partecipanti alla finale di quell’anno. Dagli esami effettuati su ogni cavallo da un laboratorio antidoping specializzato, analizzando campioni di urina, crine e sangue, era risultato l’utilizzo di sostanze, più precisamente antinfiammatori e cortisonici, e di lì era partita l’accusa di maltrattamenti agli animali da parte di proprietari e fantini.
Il Tribunale di Asti prima e ora anche la Corte d’Appello di Torino hanno però appurato che non si trattava di sostanze dopanti e non vi era stato alcun tipo di maltrattamento. Dall’analisi del crine era emerso che i cavalli erano entrati in contatto nei mesi precedenti con determinate sostanze assolutamente non vietate e appartenenti alla categoria definita “medication control”, quindi regolarmente usate dai veterinari per il benessere degli animali. Chiudo con un grazie particolare ai dottori Montana e Incastrone per lo splendido lavoro svolto».
Capitolo chiuso quindi. Ora, cancellate le ombre, il Palio può rimettersi in moto e guardare con fiducia al futuro. Il prossimo 4 settembre andrà in scena l’evento più atteso, quello della svolta. Senza sospetti e pesi sulle spalle, in piena luce, Asti potrà così meritatamente godersi la sua manifestazione più amata.
Nell’immagine, una fase della finale 2019 con in pista Rioni e Borghi cittadini