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Attualità

Pirogassificatore, prosegue la querelle
Anche a pellet l'impianto non piace

In meno di un mese ha raccolto quasi 600 “Mi piace” la pagina creata su Facebook “NO pirogassificatore a Mombercelli”. E’ il segnale dell’attenzione altissima che si è creata nella zona

In meno di un mese ha raccolto quasi 600 “Mi piace” la pagina creata su Facebook “NO pirogassificatore a Mombercelli”. E’ il segnale dell’attenzione altissima che si è creata nella zona della Valtiglione intorno al tema di un progetto che la società Bio.Mass.Tech, di cui fanno parte anche imprenditori dell’Astigiano e della zona, intende costruire a Mombercelli (progettista è Pieguido Drago, ex sindaco di Mombercelli, ora consigliere di minoranza). Inizialmente, all’amministrazione comunale di Mombercelli (nello scorso mese di dicembre), così come ai giornali, il gruppo di imprenditori aveva illustrato il progetto per la realizzazione di un pirogassificatore, impianto per la produzione di energia elettrica e calore attraverso l’impiego di cippato e sottoprodotti agricoli, quali le potature, con cinque linee per la pirogassificazione. Successivamente, in Provincia è invece stato presentato un progetto per realizzare un impianto per la produzione di pellet e cippato.

L’iter è ora in fase di conferenza dei servizi (la prossima riunione è prevista per luglio). In questi mesi numerose le voci che si sono levate, da quelle degli amministratori di Mombercelli e dei paesi della Valtiglione a quella del Comitato difesa Valtiglione. Del progetto si è parlato la settimana scorsa a Montegrosso, in una serata organizzata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Curto, che ha invitato l’azienda ad illustrare il progetto. Una serata molto vivace, in cui la parola “pirogassificatore” è stata sempre presente. Dal pubblico inevitabile la domanda sulle future intenzioni della società, che non ha escluso un ampliamento del progetto ora in conferenza dei servizi, per passare ad un pirogassificatore.

Di fronte a tale eventualità, già nel mese di febbraio la giunta guidata dal sindaco di Mombercelli Luigi Torchiano aveva espresso un parere politico negativo: «Abbiamo valutato tutti i molteplici aspetti, da quelli paesaggistici a quelli igienico ambientali, occupazionali e di ricaduta sul territorio: siamo contrari al programma che ci era stato presentato e continuiamo ad esserlo – dice il sindaco Torchiano – Non ci pare giustificato un impianto per il pellet, tenendo conto della scarsa ricaduta occupazionale e del possibile inquinamento. E consideriamo anche che la zona è inserita nella “buffer zone” della candidatura Unesco. I nostri obiettivi devono essere la tutela del territorio, puntando ai nostri fiori all’occhiello quali la produzione vinicola ed il turismo».

Alla giunta mobercellese avevano fatto eco i Comuni dell’Unione collinare “Valtiglione e dintorni” (Azzano, Agliano, Belveglio, Castelnuovo Calcea, Isola, Mongardino, Montaldo Scarampi, Rocca d’Arazzo, Vigliano, Vinchio), di Cortiglione e Montegrosso, firmando una lettera in cui avevano espresso «contrarietà alla collocazione di un impianto che sia causa di immissione nell’aria del territorio della Val Tiglione di quantità non trascurabili di sostanze inquinanti (polveri sottili ed altri inquinanti) che possono produrre effetti potenzialmente pericolosi per la salute dei cittadini». Nel documento si sottolineava inoltre «la necessità di indirizzare le politiche di sviluppo perseguendo il miglioramento continuo della qualità ambientale del nostro territorio attraverso la prevenzione dell’inquinamento e la riduzione degli impatti ambientali derivanti dalle attività presenti nei nostri Comuni».

Sul tema, un’interrogazione in consiglio comunale a Montegrosso del consigliere di opposizione Marcello Santero: «Non mi hanno soddisfatto le risposte ricevute, così come non mi ha convinto il modo in cui è stata organizzata la serata pubblica, quasi una vetrina per la società proponente, unica invitata a partecipare».

Marta Martiner Testa

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