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Asti implementerà la rete ciclabile
Attualità
La querelle continua

Piste ciclabili: la Rete Asti Cambia riaccende il caso

Critica l’assessore Berzano e la non “collaborazione” nel Tavolo sulla Mobilità, ma lui replica: «Sono venute meno le condizioni di confronto»

Finita la pausa estiva, tornano ad accendersi le divergenze tra la Rete Asti Cambia e il Comune in merito alla progettazione delle nuove piste ciclabili cittadine. La Rete, animata da associazioni e simpatizzanti delle biciclette, che punta a diffondere una cultura della mobilità sostenibile, si era già scontrata con l’assessore all’Ambiente Renato Berzano proprio sul tema delle future piste ciclabili.

La Rete è l’assessore hanno visioni abbastanza differenti su come e dove creare le nuove piste, sul loro costo e sulla loro fruibilità. Ma il vero problema è nato nel Tavolo partecipato sulla Mobilità Sostenibile che le associazioni vedono come uno strumento nel quale confrontarsi, magari anche decidere, sulla strategia da adottare mentre l’assessore lo vede come un luogo di confronto, ma non vincolante e dal quale si considera autonomo rispetto alle decisioni finali.

«L’assessore si lamenta del fatto che ci siamo rivolti agli organi di stampa portando un attacco politico diretto e violento – spiegano dalla Rete Asti Cambia – Il nostro intervento pubblico è stato motivato da un solo fatto: che l’amministrazione comunale non ha messo al corrente i partecipanti al Tavolo Partecipato sulla Mobilità Sostenibile (tutti, non solamente la Rete Asti Cambia) dell’approvazione da parte della Giunta del progetto delle piste ciclabili, senza preventivamente averlo quanto meno inviato per conoscenza ai componenti del Tavolo stesso, svilendo il significato di un consesso civico di questo genere, pur promosso dall’amministrazione stessa e facendo dunque venir meno l’atteso reale momento di confronto. Tutto ciò risulta ancora più difficile da accettare per noi dal momento in cui l’assessore dichiara che al Tavolo ci credeva profondamente. Così profondamente – continuano dal sodalizio – da tenerlo completamente all’oscuro di ciò che intanto l’amministrazione stava portando avanti? Facciamo fatica a trovare coerenza tra parole e fatti».

A rendere i rapporti ancora più tesi sarebbe stata, come raccontato dalla Rete, la richiesta di Berzano di «tenere riservate» le informazioni acquisite durante gli incontri del Tavolo.

«Quale sarebbe allora il senso di aprire un Tavolo partecipato a tutta la cittadinanza se poi ciò che viene discusso al suo interno deve rimanere top-secret?» domandano dal sodalizio.

«Per quanto riguarda le nostre proposte e relative cifre, – incalzano da Asti Cambia – il Tavolo ha ricevuto tutte le nostre documentazioni già a gennaio, ma dall’amministrazione non sono mai pervenute considerazioni né attenzioni, costringendoci ad affidare ai media le nostre valutazioni sullo studio di fattibilità approvato dalla Giunta, certamente critiche, ma motivate e puntuali, e dunque a disposizione di tutti coloro che intendano dialogare […] L’assessore Berzano non è mai entrato in nessun caso nel merito delle singole questioni, denigrando il lavoro fatto dalla nostra Rete e dai professionisti che la compongono, lavoro volontario ed elaborato avendo come unico obiettivo il bene della nostra città. In particolare sottolineiamo che il computo dei costi relativi alla nostra proposta è stata fatta dal rappresentante dell’Ordine degli Ingegneri di Asti, quale membro del Tavolo partecipato e, nell’occasione, collaboratore con la nostra Rete. La Rete Asti Cambia è comunque sempre disponibile ad un pubblico confronto tecnico-legislativo sul tema, in cui possano dialogare direttamente i tecnici comunali e regionali, nonché lo studio Mondo, con i nostri esperti sulla ciclabilità».

Dalla Rete arriva però un invito all’assessore «a riprendere il dialogo con tutti coloro che si sono dimostrati fin qui interessati a costruire una visione concreta della mobilità nella nostra città. Noi ci saremo e faremo certamente conoscere le nostre proposte, anche perché continuiamo a ritenere necessario che allo studio di fattibilità approvato dalla Giunta siano apportate profonde modifiche».

L’assessore all’Ambiente Berzano, contattato per una replica alla Rete Asti Cambia, preferisce non rispondere più «perché ho già detto più volte come la penso» su questa vicenda, ma tiene a precisare che l’interruzione del confronto nel Tavolo sulla mobilità sostenibile è avvenuta per tre ragioni.

«Ho chiesto alla Rete di accettare che il Tavolo sia un organo consultivo, verso il quale l’amministrazione non ha alcun obbligo, né preventivo, né successivo. Il Tavolo si fonda sul principio del rispetto e della buona fede, principi cardini e basilari di qualunque azione collaborativa. Inoltre ho fatto presente che le informazioni acquisite durante gli incontri sono riservate, sotto la responsabilità di coloro che ne entrano in possesso. La Rete Asti Cambia non accetta queste condizioni, specie la prima, ma come più volte detto non posso consentire che mi impartiscano dei diktat perché io devo rendere conto al Consiglio comunale, non alla Rete Asti Cambia».

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