Una tradizione nata come “tregua” per una delle più classiche rivalità fra “vicini di casa”: è ormai una ricorrenza attesa la “fagiolata di sant’Agata” che coinvolge da anni le comunità di Portacomaro e Scurzolengo e le riunisce proprio sul confine fra i due paesi, accanto al pilone votivo dedicato alla santa. A partire dall’alba, come vuole una vecchissima usanza, sei “caudere” con fagioli borlotti e cotiche, accompagnati da un immancabile bicchiere di vino, sono stati offerti dall’associazione “amici di sant’Agata” che si occupa dell’evento hanno riscaldato i convenuti.
La location è di certo delle più insolite: l’edicola della santa si trova infatti sul ciglio della strada che passa tra le cascine “Sartorino” e “Mezzena”, ed è proprio qui che si sono riunite le due comunità, ansiose di continuare una tradizione molto curiosa e sentita. Un’edizione “anticipata” quella del 2025 (solitamente ricade il giorno di sant’Agata, il 5 febbraio) per ragioni di calendario, che hanno permesso di “sfruttare” il fine settimana per accogliere ancora più persone. Come sempre, la giornata si è chiusa col calare del sole.