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Poste a giorni alterni,tutto rinviato al 23 marzo
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Poste a giorni alterni,
tutto rinviato al 23 marzo

Nulla di fatto. Tutto rinviato al 23 marzo al Tar del Lazio sul recapito della corrispondenza a giorni alterni, un provvedimento di Poste Italiane contro cui si era opposto l’Anci Piemonte. «La

Nulla di fatto. Tutto rinviato al 23 marzo al Tar del Lazio sul recapito della corrispondenza a giorni alterni, un provvedimento di Poste Italiane contro cui si era opposto l’Anci Piemonte. «La decisione del Tribunale amministrativo conferma l’impressione positiva avuta lo scorso mese di novembre, quando la Camera di consiglio, nel rifiutare la richiesta di sospensiva avanzata nel ricorso, si è pronunciata in favore di un giudizio di merito immediato», il commento positivo di Andrea Ballarè, presidente regionale Anci e sindaco di Novara. Tutto ora dovrebbe essere deciso nell’udienza fissata il prossimo 23 marzo. «Siamo soddisfatti per l’attenzione manifestata dal Tar e confidiamo che le ragioni dell’Anci e dei 41 comuni ricorrenti del Sud Piemonte vengano accolte nel merito – prosegue Ballarè – se così fosse, il nostro ricorso creerebbe un precedente importante per tutta la regione, considerato che i Comuni piemontesi interessati dal processo di razionalizzazione di Poste Italiane sono circa 750».

Intanto, in queste ore, Poste Italiane ha manifestato la propria disponibilità ad attuare una soluzione transattiva, che dovrebbe essere formalizzata già nei prossimi giorni. «Dopo il silenzio dei mesi scorsi, riceviamo un primo segnale di apertura – evidenzia l’astigiano Gianluca Forno, vice presidente e coordinatore regionale dei piccoli Comuni e Unioni di Anci Piemonte – non appena avremo in mano la proposta, riuniremo gli interessati ad Asti per discuterla nel merito. Il 1° aprile dovrebbe partire la seconda fase del servizio postale ridotto e, per quella data, sarebbe fondamentale giungere ad una soluzione soddisfacente».

Oltre all’Anci Piemonte, che per sostenere i Comuni si accollerà il 50% delle spese legali, vi sono i dodici centri dell’Astigiano, ovvero: Calliano, Casorzo, Castagnole Monferrato, Cerro Tanaro, Grana, Moncalvo, Montemagno, Piovà Massaia, Robella, Rocchetta Tanaro, Scurzolengo, Tonco. A questi si aggiungono i venti paesi dell’Alessandrino, peraltro tutti dell’area del Casalese, confinanti con la provincia di Asti: Alfiano Natta, Balzola, Borgo San Martino, Camino, Cereseto, Cerrina, Coniolo, Frassineto Po, Gabiano, Mombello Monferrato, Morano sul Po, Odalengo Grande, Odalengo Piccolo, Ozzano Monferrato, Pontestura, Ponzano, Sala Monferrato, Serralunga di Crea, Solonghello e Villamiroglio. Infine i nove Comuni del Cuneese: Argentera, Demonte, Entracque, Gaiola, Limone Piemonte, Pietraporzio, Roccasparvera, Sambuco e Valdieri.

Maurizio Sala

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