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Attualità

Primo tavolo per l’ISRAT: Comuni assenti, ma la Provincia “medierà”

Su 118 Comuni astigiani solo 52 aderiscono all’Istituto e appena 4 hanno partecipato alla riunione che serviva per trovare strategie utili a farlo sopravvivere

Tavolo ISRAT di Asti: «I Comuni dove sono?»

Dopo il taglio dei contributi all’ISRAT – Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Asti deciso dall’amministrazione comunale, pari a circa 23.000 euro, metà di quanto era stato erogato fino a quest’anno, si cercano soluzioni per trovare il mondo di far sopravvivere, se non vivere senza troppi problemi, il Consorzio. Proprio da parte del Comune, che ha deciso di rivedere la propria partecipazione economica, c’è stata la decisione di aprire un tavolo di confronto con tutti i soggetti potenzialmente interessati, in primis la Provincia, ma anche gli altri Comuni del territorio.

Il tavolo è stato convocato dal presidente della commissione cultura Paride Candelaresi alla presenza dell’assessore Gianfranco Imerito, del presidente dell’ISRAT Mauro Forno, del direttore Mario Renosio e di altri componenti del CDA.

Il consigliere Paride Candelaresi bacchetta gli assenti

Al tavolo, lunedì pomeriggio, si è però registrata una scarsissima partecipazione dei Comuni già consorziati e della Provincia, assente perché il presidente Paolo Lanfranco è rimasto impegnato in un precedente incontro. Su 118 Comuni astigiani appena 52 fanno parte dell’ISRAT, con quote di partecipazione che mediamente variano dallo 0,19% allo 0.76% (fatta eccezione per i Comuni più grandi, Villafranca, Moncalvo, Castelnuovo Don Bosco, Castagnole Lanze, Villanova, Costigliole San Damiano, Nizza e Canelli con partecipazioni che variano dall’1,26% al 3,79%). Ma soltanto i Comuni di Refrancore, Vinchio e San Damiano si sono presentati alla riunione. «Mi è dispiaciuto vedere così pochi Comuni presenti – evidenzia il consigliere Candelaresi (I Giovani Astigiani) – L’ISRAT è un Ente consorziato di 52 Comuni e solo 4 erano presenti al tavolo tecnico. Si farà un altro tavolo a febbraio per coinvolgerli tutti. Se sarà necessario chiamarli personalmente in modo informale lo farò, anche se davo per scontato che un invito istituzionale bastasse, data l’importanza dell’argomento. Forse non è ben chiaro a tutti i Comuni quanto ISRAT sia importante per l’attività di ricerca storica che svolge. Sia la Provincia sia i Comuni sono stati tutti invitati. Vorrei capire se la Provincia sosterrà ISRAT con una quota significativa; oppure no? Se gli altri Comuni e la Provincia – continua Candelaresi – faranno la loro parte, non ci dovrebbero essere problemi per l’istituto, almeno per l’anno 2020. Speravo nella presenza di Comuni come Nizza e Canelli e, soprattutto, di un rappresentante della Provincia in cui confido molto data la grande sensibilità e cultura del Presidente Paolo Lanfranco». Il Comune ha previsto un contributo di 23.000 euro oltre alla presa in carico delle spese contabili che fanno risparmiare ad ISRAT 12.000 euro.

Il presidente della Provincia: «Scriveremo ai sindaci, ma non possiamo dare soldi»

Quindi tutto bene? Non del tutto. In effetti la Provincia è parte del Consorzio, ma mette sul piatto appena 4.800 euro all’anno (in passato era arrivata a 48.000 euro negli anni 2008 e 2009) e si tratta di soldi dovuti perché è il contributo che lo Stato eroga a tutte le Province e i Comuni insigniti della Medaglia D’oro al Valor Militare. Dalla Provincia non arriverà un euro in più e le motivazioni le spiega lo stesso presidente Lanfranco: «La Provincia, come Ente in predissesto, ha un piano di rientro, iniziato ai tempi del commissariamento, che prevede la dismissione da tutte le partecipate, come l’ISRAT, e la vendita del patrimonio immobiliare. Questo non vuol dire che non mi stia interessando al problema, anzi. La Provincia, d’accordo con l’ISRAT, invierà a tutti i sindaci dell’Astigiano un invito ad aderire al Consorzio riconoscendone l’importanza storica e di divulgazione, la professionalità e l’equilibrio dimostrato in tutti questi anni». Servirà a qualcosa? I sindaci risponderanno positivamente con contributi economici più o meno importanti? Si vedrà. Ad oggi, da quando è scoppiato il caso ISRAT, solo il Comune di Capriglio avrebbe dato disponibilità ad entrare nel sodalizio.

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