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Attualità

Provate a vivere la città
seduti su una carrozzina

Cambiate il vostro punto di vista abbassandovi di circa 40 cm e sedetevi. Immaginate adesso di dovervi spostare da seduti, con una carrozzina, facendo forza sulle sole braccia. Facile? No davvero. Ne

Cambiate il vostro punto di vista abbassandovi di circa 40 cm e sedetevi. Immaginate adesso di dovervi spostare da seduti, con una carrozzina, facendo forza sulle sole braccia. Facile? No davvero.

Ne siamo certi perché ci siamo messi alla prova sulle carrozzine a disposizione per la "Skarrozzata", la passeggiata per comprendere la disabilità organizzata dall'Associazione di volontariato "L'arcobaleno", dedicata alla memoria di Fernando Imbriano, ex presidente dell'associazione scomparso lo scorso anno. Mercoledì mattina una ventina di carrozzine sono dunque partite da Piazza San Secondo per un breve giro nel centro cittadino. Nel gruppo ben tre assessori: Alberto Bianchino, Andrea Cerrato e Piero Vercelli.

Ostacolo 1: per scendere dal marciapiede che costeggia la Chiesa di San Secondo è stato necessario cercare lo "scivolo" ovvero la parte che degrada senza scalino. Per trovarla il gruppo ha raggiunto il lato fronte portici, anche perché quello in prossimità del Municipio era ostruito da due veicoli parcheggiati.
Sotto i portici ci si è diretti verso via Cavour ed è stato inevitabile notare che tutti i negozi hanno almeno un gradino all'ingresso: ostacolo 2.

Lilli Maschio, Presidente dell'Associazione "L'arcobaleno", ha quindi invitato tutti i partecipanti a tentare di entrare in un negozio con un gradino all'ingresso di 5 cm. Un passante, constatando la fatica con cui si è riusciti, dopo alcuni tentativi, a salire l'ostacolo ha detto: «Sembra una fesseria, ma non lo è!». Manuela, dalla sua carrozzina, ha risposto: «Per me questo è l'Everest!». Per chi vive seduto, cinque centimetri sono molti, soprattutto se non si ha abbastanza forza nelle braccia. In questi casi molti disabili desistono e non provano nemmeno ad entrare nei negozi. Un'occasione persa per venditore e acquirente.

Quando il gruppo è giunto alla chiesa di San Paolo si è palesato l'ostacolo 3. Il marciapiede che da lì conduce in via XX Settembre è alto e molto stretto, una carrozzina corre il rischio di ribaltarsi per cui si è costretti ad avventurarsi in mezzo alla strada, cercando di farsi evitare dalle auto. Ci si è alzati dalle carrozzine più consapevoli, dopo una passeggiata che è stata occasione di comprendere, seppure in minima parte, le grandi difficoltà davanti a cui si trova un disabile quotidianamente.

L'articolo 30 della convenzione Onu sui diritti della persona con disabilità, sancisce il diritto per ogni individuo di raggiungere la propria completa realizzazione anche attraverso la mobilità urbana. E' proprio a questo diritto che si sono ispirati gli organizzatori dell'evento, sottolineando che «La disabilità non si può eliminare ma gli ostacoli sì, per fare in modo che il disabile possa riappropriarsi della città e viverla liberamente. Per non essere solo in vita, ma dentro la vita».

Una richiesta che l'amministrazione, come ha detto l'Assessore ai Servizi Sociali, Piero Vercelli, «ha l'obbligo politico e morale di ascoltare», insieme all'Assessore Andrea Cerrato ha ricordato che il Comune ha attivato un tavolo di lavoro con le associazioni che si occupano di disabilità e che con il progetto "Verso una città etica", si è fatta una mappatura delle difficoltà su alcuni percorsi cittadini e acquistato 70 pedane che verranno distribuite tra uffici pubblici e negozi.

Iniziative come queste possono essere utili ad abbattere anche le barriere mentali, contribuendo a fare comprendere che la disabilità fa parte del mondo e non può essere un mondo a parte.

Alessia Conti

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