«La chiesa – evidenzia il parroco don Igor Peruch – da tempo necessitava di un intervento per il consolidamento delle fondazioni e delle strutture murarie e il rifacimento del tetto, che ora è stato possibile grazie a questo finanziamento».
Una “ecclesia sancti Stephani de Caxio” è citata nel registro delle chiese della diocesi di Vercelli del 1298: all’epoca l’antico abitato di Caxium sorgeva probabilmente nel luogo dell’attuale cimitero di Scandeluzza. Il sito venne abbandonato a inizio del XIV secolo, quando i signori di Montiglio, in accordo con il marchese di Monferrato, costrinsero gli abitanti a trasferirsi nella nuova fortificazione costruita attorno alla chiesa di Santa Maria.
Nel corso dei secoli la chiesa dei Santi Sebastiano e Fabiano, diventata campestre e cimiteriale, subì diversi rifacimenti: della prima costruzione romanica restano la parte bassa della struttura absidale e del muro di fono dell’aula (in corsi di pietra alternati a filari di mattoni), oltre agli elementi lapidei reimpiegati a caso nelle successive ricostruzioni delle murature.
L’edificio, a pianta rettangolare con abside semicircolare, venne ricostruito nel corso del Quattrocento e una seconda volta nel Seicento; intorno al 1870 venne rifatta la facciata. Da tempo presentava lesioni interne (che hanno provocato gravi danni all’affresco absidale), cedimenti strutturali, infiltrazioni d’acqua.