I conti di Legambiente sui dati regionali
I piccoli Comuni sono i più virtuosi in termini di raccolta differenziata ma, nonostante questo, in Piemonte sono solo 44 i piccoli territori in cui si producono meno di 75 chili di rifiuti per abitante all’anno.
E’ una delle conclusioni cui è arrivata Legambiente che, nell’ambito di EcoForum, ha “fatto i conti” nelle pattumiere di ogni piemontese traendo le sue classifiche per premiare le amministrazioni più virtuose rispetto a quelle in cui i cittadini invece ancora non hanno compreso l’importanza di separare i rifiuti per donare loro una nuova vita e non sottrarre ulteriori materie prime ad un pianeta già sufficientemente depauperato.
Come si diventa comune Riciclone
Due i parametri più importanti per essere definito un comune Riciclone. Da una parte la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti. Una pratica importantissima che consente un riuso virtuoso dei materiali ma che da sola ormai non basta più per invertire una rotta indotta dal consumismo sfrenato. Non basta differenziare bene, bisogna anche impegnarsi a produrre meno rifiuti.
Purtroppo, però, il Piemonte non riesce neppure a fare bene la prima parte di questa “ricetta” per un ambiente migliore. Infatti la percentuale di differenziata regionale si ferma ad un modesto 61,2% con il capoluogo torinese che si assesta al 46% a distanza di 7 anni dalla data in cui si sarebbe dovuto raggiungere almeno il 65%.
I dati astigiani
E nell’Astigiano come va?
A livello provinciale bene, perchè la percentuale di raccolta differenziata è un lusinghiero 71% che ci lancia direttamente sul secondo gradino del podio dietro a Novara e davanti al Vco.
Andando a spulciare i dati sulla produzione di rifiuti Comune per Comune approvati dalla Regione Piemonte attraverso il suo Osservatorio Rifiuti e secondo le direttive ministeriali, si scopre una forbice interna alla provincia di Asti che va, in termini di percentuale di differenziata, dal 26,59% di Castel Rocchero all’85,25% di Mombercelli. Dati riferiti all’anno 2018, ovviamente.
In vetta alla classifica dei virtuosi, insieme a Mombercelli anche Belveglio con il suo 84,78% eVillafranca, storico comune riciclone con il suo 84,73%. Con percentuali intorno all’83% si difendono bene anche Vinchio, San Damiano, Buttigliera, Soglio e Vigliano.
Agli ultimi posti, invece, insieme a Castel Rocchero anche Castelboglione (31,20%), Tonengo (35,38%), Montabone (35,41%) e Vesime (37%).
Quanti rifiuti produciamo?
L’altro parametro è quello della produzione pro capite media annua.
In questo caso è Coazzolo a dimostrarsi il più virtuoso.
A fronte di una modestissima percentuale di differenziata che non riesce a raggiungere il 60%, registra però solo 181 kg di rifiuti prodotti a testa in un anno da ogni suo abitante. Con una percentuale simile di differenziata, al contrario, Albugnano segna 604 chili ad abitante.
Nel premiare i Comuni Ricicloni, Legambiente ha sottolineato come i risultati dei comuni più virtuosi siano stati ottenuti con ricette diverse ma con un denominatore comune: la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una raccolta domiciliare porta a porta, un’informazione e sensibilizzazione continua ed efficace e con politiche anche tariffarie che premiano il cittadino virtuoso.