Cresce la dispersione scolastica
Quando si entra nel campo rom di via Guerra la speranza che qualcosa possa cambiare si scontra con l’amara realtà data da problemi di lungo corso che sembrano non avere soluzione. Come nel caso della dispersione scolastica che a partire dalle medie è altissima e che, lunedì mattina, ha portato gli assessori alle politiche sociali, Mariangela Cotto, e all’istruzione, Elisa Pietragalla, a confrontarsi con molti genitori rom cercando di far capire loro l’importanza di mandare i figli a scuola. Ad accompagnare gli amministratori c’erano il magistrato Donatella Masia, il dirigente dei servizi sociali Roberto Giolito, la referente dell’Associazione italiana zingari oggi Carla Osella e altri addetti che si occupano di scuola e istruzione.
Il caso dello scuolabus “sospeso”
L’incontro è avvenuto pochi giorni dopo la sospensione del servizio d’autobus, pagato dal Comune, che serve ad accompagnare i minori del campo rom alle scuole elementari e medie. Bus sul quale viaggia, oltre all’autista, anche un incaricato dell’Auser che dovrebbe tenere sotto controllo i passeggeri. Il servizio è stato interrotto venerdì per valutare se e come riattivarlo dal momento che alcuni ragazzi avrebbero tenuto comportamenti poco rispettosi a bordo e, in almeno un caso, uno di loro avrebbe pesantemente insultato il volontario dell’Auser. Una situazione inaccettabile su cui l’amministrazione Rasero non intende soprassedere sebbene, come riferito durante l’incontro al campo rom, «con o senza pulmino i genitori hanno l’obbligo di mandare i figli a scuola, altrimenti si procederà con le segnalazioni in procura». Tra i rom c’è chi avrebbe riconosciuto i comportamenti inadeguati dei minori, ma anche chi ha posto come condizione per rimandare i figli a scuola che il Comune intervenga al più presto sul campo con nuovi lavori di pulizia e manutenzione dei bagni.

Tornano i cumuli di rifiuti
In effetti i cumuli di rifiuti davanti al campo sono tornati, esattamente come in passato, e le condizioni igienico sanitarie continuano a destare preoccupazione. Ma sono i numeri della dispersione scolastica a preoccupare nel medio periodo: 23 minorenni rom non frequenterebbero più la scuola, 15 andrebbero a lezione con discontinuità accumulando fino a decine di giorni di assenza al mese e altri 14 sarebbero già a rischio di segnalazione alla procura. Questioni che si sommano ad altre criticità sul campo rom dove, a oggi, i residenti sono occupanti senza titolo perché non hanno presentato una regolare domanda di assegnazione della piazzola secondo quanto previsto dal nuovo regolamento. Intanto sembra che l’Europa potrebbe posticipare dal 2020 al 2024 il termine ultimo per il superamento dei campi nomadi lasciando in capo ai comuni, privi di fondi sufficienti, l’onere di gestire il periodo di transizione.