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Saitta: «La Radioterapia rimarrà ad Asti»
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Saitta: «La Radioterapia rimarrà ad Asti»

Incontro tra sindacati, Antonio Saitta, Assessore regionale alla Sanità e il suo Direttore Generale Fulvio Moirano, mercoledì pomeriggio a Torino. Sul tavolo del confronto il nuovo Piano sanitario

Incontro tra sindacati, Antonio Saitta, Assessore regionale alla Sanità e il suo Direttore Generale Fulvio Moirano, mercoledì pomeriggio a Torino. Sul tavolo del confronto il nuovo Piano sanitario regionale, fortemente contestato da CGIL, CISL e UIL per i tagli che ad Asti verranno apportati all’Ospedale Cardinal Massaia e il timore di una perdita di posti di lavoro. Nell’incontro l’assessore Saitta ha spiegato che i criteri utilizzati per la formulazione della nuova rete ospedaliera hanno seguito mere direttive nazionali in merito alla proporzione tra il numero dei posti letto e la popolazione del territorio e che la riorganizzazione sarà posta in essere a partire da maggio 2015 con la nomina dei nuovi direttori generali. Per Asti sarà posta una delega al reparto di radioterapia, che resterà al Cardinal Massaia mentre ulteriori variazioni al Piano, che nella sostanza resta fedele alla bozza originale, potrebbero essere apportate in corso d’opera.

«Per noi il confronto non finisce qui – spiega Dino Penso della UIL di Asti – anzi, cercheremo di fare presente tutte le criticità del nostro territorio nel corso dei prossimi incontri in Regione. Inoltre, chiederemo al sindaco di Asti Fabrizio Brignolo e al direttore generale dell’ASL di Asti Walter Galante di confrontarci per garantire l’occupazione del personale sanitario e i servizi ai cittadini». A interessarsi direttamente della riforma della rete ospedaliera non sono solo le organizzazioni sindacali ma anche gli stessi dipendenti dell’Asl, le associazioni di volontariato, i cittadini e la politica. Gradualmente si stanno organizzando comitati e raccolte firme per dire no ai tagli imposti da Torino e che tanto penalizzano l’Astigiano.

Il Comitato dei lavoratori dell’Asl e le associazioni di volontariato (come LILT, ASTRO, SOS Diabete Asti, AVO, VAO-CSV, Progetto Vita Con Te Cure Palliative, APISTOM, Associazione Emodializzati) hanno firmato l’11 dicembre scorso un documento nel quale si chiede alla Giunta Regionale l’apertura di un confronto finalizzato ad una più attenta analisi dei problemi della sanità astigiana.
A sconcertare, il mancato coinvolgimento finora dei rappresentanti istituzionali del territorio nella riorganizzazione della rete ospedaliera. «Per non parlare del fatto che l’ipotesi dei tagli ai Primariati, ai posti letto e ai servizi comporta un vero e proprio dramma in particolare per quella fascia di popolazione più debole e indifesa che non ha la possibilità di spostarsi per esigere le cure dovute» hanno commentato i lavoratori del comparto.

Anche i club di servizio come il Rotary di Asti e di Nizza-Canelli, l’Inner Wheel, il Lions Club Asti Host e il Lions Club Villanova, il Soroptimist Asti, lo Zonta Club, il Panathlon e Amitiè Sans Frontieres in merito al nuovo Piano sanitario piemontese denunciano i disagi sulla popolazione che verrà costretta a ripetuti e costosi spostamenti verso le strutture ospedaliere alessandrine, alla ricerca di quelle risposte che oggi trovano nell’ospedale astigiano e senza un significativo risparmio per le casse regionali. Dello stesso avviso anche Angela Quaglia, consigliere comunale di Forza Italia e consigliere provinciale, la quale è stata tra le promotrici di un Comitato per la difesa del Cardinal Massaja e di una petizione che in pochi giorni è arrivata a 6 mila firme. «I cittadini hanno compreso la portata di questa riorganizzazione che non si traduce solo nel taglio dei Primariati e sono preoccupati. Contiamo di arrivare alle 10 mila firme entro Natale». Dopo di ché la raccolta firme sarà consegnata all’assessore Saitta, atteso ad Asti il prossimo 16 gennaio.

Lucia Pignari

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