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Attualità

Sanità, cinque reparti salvi
Infettivologia resta sotto osservazione

La Regione ha mantenuto le promesse e ieri mattina, a Palazzo Lascaris, è stata approvata la nuova delibera che va a sostituire quella emanata precedentemente sulla riforma sanitaria. Il comunicato

La Regione ha mantenuto le promesse e ieri mattina, a Palazzo Lascaris, è stata approvata la nuova delibera che va a sostituire quella emanata precedentemente sulla riforma sanitaria. Il comunicato del sindaco di Asti Fabrizio Brignolo con cui annuncia la notizia è laconico ma sostanziale: «Come promesso Saitta mi ha inviato copia della nuova delibera assunta dalla Giunta Regionale – ha scritto il primo cittadino in una nota stampa – con la quale vengono ripristinati cinque reparti dell’ospedale di Asti originariamente soppressi». Quindi niente ricorso al Tar.

Anche il consigliere regionale Angela Motta gioisce per l’operato della giunta regionale e conferma che all’ospedale di Asti restano confermate le specialità di radioterapia, chirurgia vascolare, gastroenterologia, centro trasfusionale e geriatria. Il reparto malattie infettive verrà messo sotto osservazione per i prossimi due anni che rappresentano l’arco temporale di attuazione della delibera. I servizi di natura territoriale come diabetologia, medicina legale, psichiatria, neuropsichiatria infantile, che la delibera non prende in considerazione in quanto non relativi all’emergenza/urgenza, verranno trattati negli atti aziendali. In tutti i casi in cui verrà meno la SOC rimarranno comunque garantite le attività.

Ora, entro il mese di giugno verrà approvato il Piano di assistenza territoriale, che sarà elaborato nei prossimi mesi. Ad aprile verranno nominati i direttori delle Asl e verranno assegnati loro degli obiettivi precisi. Qualcosa la città di Asti ha portato a casa. Non va dimenticato, però, che se cinque reparti sono stati salvati, gli altri sette previsti dalla precedente delibera sono a rischio e nell’arco dei prossimi due anni l’ospedale di Asti potrebbe perderli.

f.d.

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